L’ULTIMA SPERANZA
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“L’ultima speranza” di Carchidi è una raccolta poetica che esplora le profondità dell’animo umano, toccando temi universali come il dolore, la speranza e l’amore.
Al centro della raccolta c’è l’amore, inteso come una forza capace di guarire le ferite interiori e accompagnare l’uomo nei momenti più difficili. Valerio Carchidi racconta il “tentativo di volersi bene” anche quando la vita mette alla prova, offrendo versi che trasmettono un messaggio di resilienza e fiducia nel futuro.
Come afferma lo stesso autore, “Il mio messaggio è rivolto a chi sa di essere in grado di amare, perché ha avuto la fortuna di essere stato educato a riguardo e di immergersi appieno nella bellezza di questo sentimento”.
“L’ultima speranza” di Carchidi: un viaggio tra emozioni e sentimenti
“L’ultima speranza” di Carchidi è una raccolta poetica che esplora le profondità dell’animo umano, toccando temi universali come il dolore, la speranza e l’amore. Ogni poesia è un frammento di vita che invita il lettore a riflettere sulle proprie esperienze, trovando conforto nelle parole. Con una scrittura intensa e autentica, l’autore guida chi legge in un viaggio emozionale tra le difficoltà dell’esistenza e la bellezza dei legami umani.
La forza curativa dell’amore
Al centro della raccolta c’è l’amore, inteso come una forza capace di guarire le ferite interiori e accompagnare l’uomo nei momenti più difficili. Valerio Carchidi racconta il “tentativo di volersi bene” anche quando la vita mette alla prova, offrendo versi che trasmettono un messaggio di resilienza e fiducia nel futuro. Le sue poesie parlano direttamente al cuore, offrendo spunti di riflessione e un senso di vicinanza emotiva.
Un messaggio universale di speranza
Come afferma lo stesso autore, “Il mio messaggio è rivolto a chi sa di essere in grado di amare, perché ha avuto la fortuna di essere stato educato a riguardo e di immergersi appieno nella bellezza di questo sentimento”. Con queste parole, Carchidi esprime la sua visione dell’amore come qualcosa di prezioso e fondamentale nella vita di ogni persona, un valore da custodire e coltivare.
“L’ultima speranza” di Carchidi: uno sguardo nuovo sulla vita
“L’ultima speranza” di Cardini non è solo una raccolta di poesie, ma un invito a guardare il mondo con occhi nuovi, riscoprendo la bellezza che si cela nelle cose semplici e nei sentimenti più puri. Perfetto per chi ama la poesia profonda e riflessiva, questo libro è un compagno di lettura ideale per chi cerca ispirazione, conforto e una nuova prospettiva sulla vita.
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SKU: | 979-12-80419-50-7 |
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Category: | Poesia |
Tags: | amore, l'ultima speranza, libri sull'amore, poesia italiana, poesie, poetica contemporanea, raccolta poestica, scrittura emotiva, speranza, valerio cardichi |
Peso | 0,11 kg |
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Dimensioni | 12 × 0,6 × 20 cm |
Autore | |
Anno | 2024 |
Formato |
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DIARIO COMPLICE
Luis García Montero è, senza dubbio, un poeta che possiamo definire necessario all’interno del panorama culturale contemporaneo; non solo per la sua produzione artistica che gli è valsa numerosi premi, ma anche per il suo spaziare dal saggio al racconto, dalla teoria critica al teatro. La traiettoria poetica di questo andaluso ha le sue precoci radici nella sua città natale, Granada, luogo d’incontro tra le storie di tutti i giorni e la Storia; terra di arte e cultura, dove incontriamo figure come quella di Federico García Lorca, che attraverso il premio a lui dedicato, sarà testimone nel 1979 degli inizi del conterraneo allora ventunenne. Y Ahora ya eres dueno del puente de Brooklyn, questo il nome del libro con il quale García Montero vinse il Premio Lorca, racchiudeva in sé le chiavi di quella che oggigiorno è una singolare e densa produzione poetica: di lì in poi, infatti, appariranno testi come Tristia, Las flores del frío, EL jardín extranjero o il presente Diario Complice.
Con la poesia di Luis García Montero è possibile scoprire un verseggiare che prescinde dalle rime facili ed accompagna in una dimensione tanto vicina da sembrare reale.Andrea Perciaccante
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L’ALTRO ME
PoesieEd io come sono nei miei occhi? Dopo aver letto i versi di Filippo mi è venuta voglia di bere acqua. Come quando vedi un film dove ci si disseta con piacere e quel piacere ti viene magicamente trasferito nel corpo e hai voglia di goderne anche tu. È poesia del corpo, quella di Filippo: fisica poesia. E proprio per questo, profonda senza perdere di naturalezza e chiarità. Sono le questioni di tutti i corpi quelle che affronta: il tempo, l ’amore, l ’identità, il viaggio, il rapporto con l ’altro da sé, animali o umani che siano, con l ’esterno, anch ’esso ‘dentro’ il corpo. È quindi anche consapevolezza di essere presente in ciascun ‘vivo’ e da ultimo –non è affatto scontato– in se stesso.Tant ’è che gli viene voglia di guardarsi dritto negli occhi, per lo stesso motivo per cui a me viene voglia di bere di corsa dell ’acqua dopo averlo letto. Attento ora a Mariangela. I suoi sono versi che possono far male. Entra dentro le sue parole a piedi scalzi, così come è capace di far lei, per sentire che la sua casa è il mondo. Un consiglio d’accortezza al lettore: guarda bene dove metti i piedi. Verso il mondo nutri rispetto, è l ’unico luogo munito di tetto per ripararti la testa. La casa di Mariangela è la mia, la tua casa, dove, se vuoi, sarai presente in autentica vita, in generosa miseria. Lasciati accompagnare, come ho fatto io. Leggi e rileggi, molte sono le sorprese. Poesie femmine, queste. Per loro, naturalmente stupido, sarei capace di dare e ricevere amore. C ’era, in un tempo glorioso per la poesia come per le tutte le arti, il luogo dove si incontravano i poeti. Questo posto era tanti posti sparsi per il mondo, nelle grandi come nelle piccole città. Luoghi semplici, essenziali ma mutevoli e straordinari in virtù della presenza assidua degli artisti. Dove si incontrano i poeti in questo Tempo Nero? Negli pseudocaffè letterari? Nelle enoteche? Su internet? Non so davvero come e dove si siano mai incontrati Mariangela e Filippo. Forse per caso, in una ricerca reciproca inconsapevole. Sta di fatto che poi puntualmente si riconoscono in quello che scrivono. Posso dire che si incontrano su fogli bianchi sporcati di nero? Chiedo il permesso, per non urtare quei poeti che si scrivono addosso senza tanto cercare confronti o affinità. Mariangela e Filippo si volevano incontrare e ci sono riusciti. Fuori dagli schemi che vogliono il poeta solitario, crocifisso nell ’anima e affranto anche nel fisico; sono giovani e sani, evviva!. Ho trovato interessante questo confronto su temi e stili comuni. È stato come mettere una poesia dell ’uno davanti allo specchio e vedere riflessa la poesia dell ’altra. Nella poesia, le parole pesano ma non contano, si sdoppiano, si lasciano, si abbandonano al lettore e si lasciano ingoiare. Per questo il poeta è un viaggiatore che produce pane. Senza di me e di te che leggi, non riuscirebbe mai a partire. E a nutrire.
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Questi versi di due giovani autori si presentano armoniosi e delicati e rivelano un cuore sensibile e profondo, inquieto ed innamorato. Parole dolci intrise di nostalgia che configurano una personalità attenta alla realtà circostante con il grande desiderio di capire l’infinito. Semplici e lineari nascono da una personalità carica di amore e di speranza, da un cuore innamorato che vuole raccontarsi, quasi cercasse attraverso la scrittura di concretizzarsi per comprendere il meglio di sè stessa.
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