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  • I’ MMASCHARATE CASTROVJDDARRE

    Ci sono storie che non si possono raccontare solo a parole. Hanno bisogno di immagini, di ricordi, di emozioni. I’ Mmascharate Castrovjddare di Caracciolo Nicola è una di queste storie. È il racconto di un Carnevale che non è solo festa, ma identità, appartenenza, cultura. Un viaggio lungo mezzo secolo tra costumi sfavillanti, carri allegorici, sfilate e balli che hanno attraversato le generazioni, lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva di Castrovillari (CS).

    In copertina: Annarita Cardamone “Pensiero a colori”

     

    30,00
  • TALK SHOW

    Il protagonista è un attore che, a causa della chiusura dei teatri, si ritrova senza lavoro. Per necessità, accetta un impiego in un talk show televisivo, dove viene presentato come esperto. Catapultato in un ambiente in cui lo spettacolo prevale sulla verità, si confronta con un sistema che spesso manipola l’informazione per conquistare l’audience.

    Il protagonista si trova diviso tra la necessità di lavorare e il desiderio di restare fedele ai propri principi. Insieme alla moglie, inizia a immaginare una televisione diversa, più autentica e meno sensazionalistica. La storia si sviluppa tra situazioni ironiche e momenti di riflessione, mettendo in evidenza le contraddizioni del mondo mediatico.

     

    10,00
  • IL PELLEGRINO

    “Il Pellegrino” di Pierpaolo Palladino è una drammaturgia storica che affronta temi come l’amicizia, l’amore e la lotta contro l’oppressione.

    La trama segue Ninetto, un vetturino al servizio di Monsignor Caracciolo, che deve sorvegliare il nipote Enrico, un giovane carbonaro innamorato di Paolina Bonaparte.

    10,00
  • PAROLE DI LEI. IDENTITÀ GRAVIDE – drammi e commedie vol. 3

    Restiamo ai bordi di tutte le vite, ma se ci interroghiamo e proviamo ad inventarle o reinventarle, scopriamo che nella creazione, ogni sospiro che narriamo comico o drammatico non può che farci dire: nulla è stato facile“.

    “Parole di lei. Identità gravide” di Inversi Maria è il secondo volume della serie Drammi e Commedie, pubblicato da La Mongolfiera Editrice nella collana Teatro. È un’opera teatrale che offre una profonda riflessione sull’identità femminile, trattando temi come la maternità, la ribellione e le scelte quotidiane che definiscono l’esperienza femminile.

    12,00
  • LUI-LEI – drammi e commedie vol. 2

    Restiamo ai bordi di tutte le vite, ma se ci interroghiamo e proviamo ad inventarle o reinventarle, scopriamo che nella creazione, ogni sospiro che narriamo comico o drammatico non può che farci dire: nulla è stato facile .

    “Lui-Lei” di Maria Inversi è il secondo volume della serie Drammi e Commedie, pubblicato da La Mongolfiera Editrice nella collana Teatro. Questo libro raccoglie una serie di intensi e coinvolgenti dialoghi che esplorano le soggettività maschili e femminili, offrendo un’analisi profonda di tematiche legate alle relazioni e alle emozioni umane.

    15,00
  • LEI – drammi e commedie vol. 1

    “Restiamo ai bordi di tutte le vite, ma se ci interroghiamo e proviamo ad inventarle o reinventarle, scopriamo che nella creazione, ogni sospiro che narriamo comico o drammatico non può che farci dire: nulla è stato facile”.

    “Lei” di Maria Inversi è il primo volume della serie Drammi e Commedie, pubblicato da La Mongolfiera Editrice nella collana Teatro. Questo libro raccoglie una serie di testi teatrali e monologhi ispirati a figure femminili storiche, letterarie e di cronaca, dando voce a storie di forza, conflitto e introspezione.

    15,00
  • RIDEREMO DELLE FARFALLE DORATE

    Il primo dei tre testi contenuto in questa raccolta “All’Appello” vira in monologo quello che all’origine era un racconto nato per un tema in classe. Estemporaneamente, dunque, e dalla penna di una ragazza appena tredicenne che, al presente, ha diciassette anni. (…) Un racconto spiazzante a ogni parola, a ogni sillaba, concepito a partire da un’idea in grado di muovere a varie considerazioni, sin quasi filosofiche, tali da trascendere la tragica dimensione storica per attingere all’irrisolta questione identitaria del libero arbitrio. (…) Tanta luce splende nel testo “Il mondo delle anime leggere”, seppure con un lieve offuscarsi di rarefatte melanconie, sino al “largo” finale che suggerisce un preciso marchio stilistico. (…) “Le nozze di Prospero”, rispetto alle suadenti anime leggere, vivaci ma anche cogitanti, aggiunge senza remore il riso all’interno di un idilliaco girotondo dove i fenomeni naturali assumono forma umana per consistere tanto gioiosamente quanto capricciosamente. (…) Giorgia Vaccarelli, nel ribadire la sua precoce abilità dialoga su festosi ritmi “boulevardier”, sorprende per l’efficacia con cui suggella il tema narrativo suscitando, al contempo, quel “piacere pertinente” di cui parla Aristotele nella sua Poetica.
    Dalla prefazione di Claudio Jankowski

    13,00
  • GIACOMO, IL PREPOTENTE – con scritti di Claudio Giovanardi e di Elisabetta Pozzi

    ABSTRACT : Testo storico di Giuseppe Manfridi, il debutto è avvenuto nel febbraio del 1989 al Teatro Duse di Genova. Lo spettacolo è stato prodotto dal Teatro di Genova diretto da Ivo Chiesa. Le repliche hanno proseguito per tre stagioni arrivando al Teatro Argentina di Roma la seconda, e al Piccolo di Milano la terza. Il personaggio di questa commedia è proprio lui, Giacomo Leopardi, che i fratelli chiamavano “il prepotente”, per via di certe sue impuntate perfettamente descritte nel testo.

    13,00
  • LA ZATTERA DI GÉRICAULT
    Le radeau de Géricault

    Arte, passione, Romanticismo, un amore proibito, naufragi, cannibalismo, tradimento sono gli elementi di questa storia. Nel 1819, il ventottenne artista francese Théodore GÉRIGAULT espone al Salon di Parigi un gigantesco dipinto dal titolo “La Zattera della Medusa”. L’opera diventa subito uno scandalo politico per la novità del soggetto e per l’aperta accusa di inefficienza, verso la appena restaurata monarchia, che rappresenta. Il dipinto raffigura un gruppo di naufraghi abbandonati su di una zattera di fortuna, al largo delle coste del Senegal, dal vigliacco e incompetente comandante della nave, appunto messo a capo della “Meduse” unicamente per la sua passata fedeltà alla monarchia. Di centoquarantasette uomini, solo quindici sopravvissero, dopo due settimane di indicibili sofferenze nelle quali si cibarono della carne dei compagni morti.

    14,00
  • LA PARTICINA
    Il vero protagonista di Romeo e Giulietta

    “Ho scritto la prima versione di questo testo quando avevo 22 anni per una serie radiofonica RAI da me ideata intitolata II Veneto di Shakespeare. Ogni puntata (13 in tutto) corrispondeva a un incontro con un personaggio tratto da uno dei vari titoli shakespeariani (ben cinque) ambientati tra Venezia, Padova e Verona.
    Da questa compilazione di radiodrammi 6 poi nato lo spettacolo Shakespearefamily, portato in scena agli inizi degli anni 2000 nel teatro Stanze segrete di Roma come una sorta di serial drammaturgico diluito in più serate, per la regia di Claudio Boccaccini. Tra i tanti personaggi noti chiamati in causa (da Otello a Shylock, da Giulietta a Desdemona) ne spiccava uno assai marginale destinato a un’apparizione fugace ma decisiva e la cui conoscenza affido adesso alle pagine che seguono, nonché allo spettacolo che tende a riscattarlo rendendolo per una volta almeno protagonista.”

    Dalla nota introduttiva dell’Autore

    7,00
  • LO SGUARDO DI POLIFEMO

    Polifemo e Sirena, due giovani che si sono dati nomi dai riverberi antichi, immersi nella contemporaneità e nel mare del web, sono due solitudini che entrano in relazione. II canto ammaliatore di lei e lo sguardo senza profondità di lui, in rete assumono nuovi significati. I protagonisti sono immersi in una tecnologia pervasiva, con cui bisogna fare i conti, che li aiuta a superare i propri limiti e nel contempo li priva di parti di sé. Lui non vede, lei non parla più, ma l’umanità, la storia personale, la memoria e il dialogo riescono ancora a prendere la scena.

    6,00
  • LA FINALE
    Roma-Feyenoord 1-0 del 25/5/2022

    “Leggete questa delizia e venite ad ascoltarla a teatro appena potrete. Lasciatevi cullare da questa leggerezza tifosa, da parole che non esauriscono mai i loro effetti con la semplice declamazione delle sillabe che le compongono, ma che pungolano in continuazione ogni aspetto della nostra anima tifosa. Insomma, se c’era un cantore degno della Roma di Mourinho non poteva che essere Giuseppe. Erano due fiumi destinati ad incontrarsi, ‘come realtà distinte che diventano una sola entità’. Si apra il sipario.”

    Dalla prefazione di Daniele Lo Monaco

    “Manfridi, che si attesta ormai nel novero dei grandi poeti che hanno raccontato il calcio (come Saba, Pasolini, Soriano, Galeano), con questo La finale ci regala un altro gioiello della sua produzione, un testo che ci diverte e appassiona rivelandoci anche il suo particolarissimo modo di essere romanista.”

    Dalla postfazione di Claudio Boccaccini

    10,00
  • ITALIA
    Ballata per animi inquieti

    Un figlio torna dalla madre dopo una lunga assenza i cui motivi vengono via via svelati. La madre, rimasta vedova, pare non lo riconosca. L’immaginario di lei si muove, come in un ballo, tra dimenticanze e ricordi di momenti del passato, più o meno lontani, a volte gioiosi, non sempre facili. La comprensione tra i due fatica a farsi strada tra i ricordi, il non detto e gli equivoci. Tra di loro sembra essersi generata una frattura che gli impedisce di comunicare. E’ la frattura tra due mondi, quello della cultura contadina a cui entrambi appartenevano e quello senza scrupoli degli affari e del guadagno facile e veloce, che non guarda in faccia a nessuno. Lei pare non dare spazio al dialogo, ma il figlio ha qualcosa da dirle…

    7,00
  • QUATTRO ATTI UNICI

    Ultrà
    La cappa bianca
    Da una stanza all’altra
    Nel vuoto

    “(…) Per questo ho deciso di portare in scena, alla fine di questa complessa stagione, nel mio Teatro d’essai Stanze Segrete, di nuovo Nel Vuoto, perché forse la prossima stagione chiuderò quest’altra mia folle attività che dal ’98 mi riempie di gioia e di fatica e quel testo è nato per significare la meraviglia e il mistero della vita, anche nel momento in cui la vita nel suo momento più altro, sublime… improvvisamente scompare. Ma lo farà lasciando testimonianza dell’assoluto al quale tutti tendiamo anche nelle nostre piccinerie e fragilità. Nel vuoto finisce come un fuoco d’artificio: una volta terminato li proprio compito di stupirci ed eccitarci, lungi dall’avvilirci, ci dà appuntamento al prossimo, esaltante momento in cui saremo felici di essere qui, in questo mondo imperfettamente perfetto, dolorosamente meraviglioso; limitato e immenso.”

    Dalla prefazione di Ennio Coltorti

    10,00
  • QUANDO LE DONNE DICONO NO!

    L’opera di compone di tre monologhi che si svolgono in tre epoche differenti, quasi a segnare sulla terra il passaggio di tre archetipi femminili rivoluzionari. Uno: Antigone, la ragazza che a Volterra vuole dare sepoltura al fratello. Due: Sabina Spielrein, la grande psicoterapeuta e pedagoga che in Germania e in Russia si è affermata dopo una lunga malattia curata dal professor Jung. Tre: Ilaria Alpi, inviata speciale del Tg3 uccisa in Somalia per aver dissotterrato scomode verità. Ecco i passi mossi dalle tre protagoniste che hanno lasciato una traccia: la rivolta, il dire no. Questa è la speranza che l’autrice ripone e regala alle attrici che interpreteranno i suoi testi: dire di no al potere costituito.

    10,00
  • TRENT’ANNI DI MATRIMONIO

    TRENT’ANNI DI MATRIMONIO è una commedia tratta dall’omonimo libro pubblicato dalla casa editrice La Mongolfiera, la stessa che ha anche prodotto tale spettacolo. L’allestimento di questa messinscena è a cura di Pippo Infante che nelle vesti di autore, regista e interprete, proporrà uno spettacolo a tematica seria ma sicuramente a tratti divertente. In scena oltre allo stesso autore ci sarà anche l’attrice Daniela Rossetti. La trama di questa pièce, ambientata nell’ epoca attuale, mette a nudo la difficile convivenza dei protagonisti, a causa delle differenti vedute culturali: quella partenopea e quella calabrese. La vicenda racconta di un crollo interiore dell’uomo, un malessere che riemergerà soprattutto dopo il matrimonio della figlia, perché si scoprirà che tale malessere era già presente dall’età adolescenziale della stessa figlia.

    7,00
  • VINO DIVINO Monologo

    Lo spettacolo è un viaggio divertente e poetico nel mondo del vino.
    E’ ambientato all’interno di una taverna dove il pubblico incontra uno strano personaggio, che sbucato fuori come dal nulla, racconta la sua storia e il suo precocissimo incontro con il divino nettare. Una storia fra sogno e realtà, a tratti surreale. Un mondo generato quasi per caso da un creatore che non avendo ancora inventato il vino deve difendersi dai pesci inferociti dal fatto di dover vivere in “quella brodaglia sciapa” che per loro è l’acqua.
    Il monologo si sviluppa in un turbinio di situazioni comiche che vedono il pubblico coinvolto nella vicenda, e tra racconti epici e note autobiografiche, si dipana la trama della storia del santo bevitore. Uno spettacolo comico e poetico allo stesso tempo.
    Lo spettacolo affonda le radici nella tradizione del racconto popolare orale.
    Ripercorre il tempo delle usanze di un’Italia rurale e popolare di cui si sono perse le tracce. Porta lo spettatore a rivivere emozioni di vita semplice e poetica di cui altri hanno sentito parlare da chi ha avuto la fortuna di viverle.
    Il vino, con il suo carico di suggestioni e storia è il filo conduttore dell’intera opera teatrale.

    7,00
  • LA FOTO DEL CARABINIERE

    Penso che se un racconto sa farti piangere, vuol dire che è un buon racconto. Ma se lo leggi più volte, e tutte le volte arrivi a piangere nello stesso punto, allora non c’è dubbio: è un capolavoro. Ed è quello che succede, credetemi, con La foto del Carabiniere di Claudio Boccaccini. Un testo che non dovrebbe mancare in nessuna antologia del monologo contemporaneo.

    Dalla prefazione di Edoardo Erba

    Confrontandosi teatralmente con i ricordi più struggenti, quelli dell’infanzia, Boccaccini resiste al crepuscolarismo dei sentimenti, sicuro di aver creato, con la forza del racconto stesso (parola e gesto) un cratere di attenzione, una ferita da cauterizzare per poter dire con Neruda: sì confesso che ho vissuto.

    Dalla postfazione di Fabio Pierangeli

    13,00
  • ANITA AL BUIO

    Le inquietudini di una giovane donna omosessuale nell’era attuale, dove tutto cambia alla velocità della luce e in cui la precarietà rappresenta la base da cui iniziare a vivere. Anita ha 27 anni, è appassionata di cinema ed è fidanzata con un ragazzo suo coetaneo. Prima di partire per studiare regia a New York, in un viaggio con gli amici, scopre di avere una forte pulsione per una ragazza…

    10,00
  • IL TEATRO DELLA PANDEMIA

    “Diario del Virus”, monologo scritto nel 2020 durante il lockdown, fa parlare il mostro, compiaciuto della strage e stupito davanti alla resistenza degli umani. Gli altri due copioni, stesi vent’anni prima, affrontano entrambi il tema del lutto, ma nella versione individuale, non collettiva, declinandolo inoltre con registri grotteschi. “La collina di Euridice”, collocata nelle colline venete, affronta infatti la scomparsa di una figlia, venuta a mancare all’improvviso distruggendo le ragioni di una coppia. “Ponte all’Angelo”, ambientato in una Venezia spettrale, singolarmente profetica delle città vissuta in questi ultimi tempi, vede al centro un anziano professore, visitato da un amico deceduto nel tempo della sua giovinezza, ignaro di essere morto.

    15,00