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ALFABETO DI UN SOGNO
(chiamato Roma)È un regalo meraviglioso ed emozionante quello che Gabriele, Lele, Manfridi, confeziona con questo libro a chiunque senta il cuore accelerare ogni volta che ascolta, pronuncia, legge, immagina, pensa la parola Roma. Un regalo confezionato come un alfabeto dalla A di Agostino alla Zeta di Zigoni, passando per Kriezu, Totti, Quintini e una serie di intuizioni che ne certificano l’irrinunciabile capacità di lasciarsi andare alle emozioni e, come dice Paolo Sorrentino, le emozioni sono tutto quello che abbiamo. Per questo non posso che ringraziarlo, Lele. Perché leggendo la sua scrittura intelligente, documentata, colta, mi ha omaggiato di una botta di Peter Pan, proiettandomi in una macchina del tempo che mi ha fatto tornare ragazzo quando si andava all’Olimpico quattro ore prima del fischio d’inizio della partita colorata di giallo e rosso, con i panini di mamma in una busta di plastica, accompagnati da quel sogno che ci ha fatto e continua a farci sentire vivi.
Non è l’unico regalo che Lele ci e mi fa con questo libro. II secondo è una speranza. Quella di un futuro in cui torneremo a guardarci negli occhi, a confrontarci, a scrivere, leggere, pensare, essere, finalmente non più schiavi di un display che ha la presunzione di farci capire il mondo e le persone.Dalla prefazione di Piero Torri
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IL MONDO HA SCELTO BARABBA
“Il mondo non muore perchè un giorno il pianeta terra esplode. La fine del mondo coincide con la fine dell’umanità e dissacrando il significato della vita, inesorabilmente ci si avvia verso la fine dell’umanità. Infatti, se milioni di uomini vengono lasciati morire dietro un muro di confine, quale remora può frenare una nazione, che si sente minacciata, a non scatenare anche una guerra atomica?
Nel pensiero corrente, una atomica lanciata su una grande metropoli che mieterebbe milioni di vittime non creerebbe più alcuna impressione, anzi, ci sarebbero ottime giustificazioni, come ottime giustificazioni ci sono adesso lasciando morire affogati o in preda alla fame milioni di persone. Se recuperiamo umanità siamo ancora in tempo a salvare il mondo, perchè se salviamo una vita salviamo noi stessi”. -
DA TE A ME
Un libro come un vecchio disco in vinile, non importa a quanti giri, settantotto, trentatré, sedici o quarantacinque. Un libro da leggere e da ascoltare.
Apologia ed elegia di Firenze, del Teatro, mio padre. Accorato appello a non dimenticarsi mai delle proprie radici.
Come un disco due lati, A e B. Il primo tratta della parte vissuta dal protagonista a Firenze, il secondo dell’adolescenza vissuta in periferia prendendo coscienza delle ambizioni.
Una toscanità popolare, tagliente, a volte sboccata ma non trita. I nomi, gli attributi, i soprannomi affibbiati ai personaggi tutti rigorosamente con l’iniziale maiuscola, qui da noi la tradizione insegna che una caratteristica fisica o caratteriale valida ufficialmente un nome quanto il codice fiscale un documento.
La fiorentinità che ho visto, sentito, vissuto, letto, leggo e che purtroppo vivo sempre di meno.
L’amore per una città poco ricambiato. Dimentica di me e della mia dinastia, stregato mi offro senza condizioni, non cercando e chiedendo nulla. Anzi, violento la innalzo più alta, irraggiungibile per mia stessa volontà, che non arrivi nessuno se non arrivo io.
Gli episodi e gli ambienti che figurano in questo romanzo sono veri o verosimili. Alcuni personaggi hanno profili di pura fantasia. -
LO YOGA QUOTIDIANO BANALIZZATO O
“Dopo decenni di pratica passiva, ero in cucina a preparare spaghetti con la cicoria messi a cuocere insieme nella stessa acqua bollente e nell’aria l’odore amarognolo si rincorreva con quello dolciastro del pomodoro che, con olio e abbondante aglio a pezzetti e poco peperoncino, aspettava paziente nella padella il connubio con la pasta e cicoria scolate, quando per la prima volta pensai allo yoga anche in termini di valore e crescita spirituale”.
“Sono fermamente convinto che lo yoga sia una filosofia antica per la vita e che ha più obiettivi sinergici. Lo yoga può suggerire che l’uomo si chieda chi è e cosa vuole e cosa ha intorno e in quale placenta stia vivendo la sua realtà corrente e che lo porti alla conoscenza approfondita del proprio corpo, delle senzazioni più acute, delle energie sottili, delle forze che ci circondano, delle diverse dimensioni che sono attive oltre la nostra…”.(dall’Introduzione a cura dell’Autore)