OGNI VOLTA CHE GUARDI IL MAREO
Omaggio a Lea Garofalo
8,00€
“… Mirella Taranto ci consegna un ritratto poetico ed epico di due donne, come solo chi ama la parola e le proprie origini riesce a restituire… La Carruba Toscano è mirabile ed intensissima…Triestino, regia creativa ed elegante..:” first-online
“… Scritto magistralmente… eccellente Federica Carruba Toscano e la regia tira fuori dal cilindro idee brillanti… spettacolo imperdibile!” overblog.com
“… Federica Carruba Toscano è intensa protagonista… ogni espressione ne contiene una opposta, ogni nuovo stato emotivo è già preparato nel precedente, ogni sorriso mostra un angolo acre e ogni lacrima o grido aspira ad un anelito di pace e di perdono…:” Laura Novelli – paneacquaculture.net
SKU: | 978-88-99514-21-1 |
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Category: | Teatro |
Anno | 2016 |
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Autore | |
Formato |
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L’ARGOT… NOSTRO CONTEMPORANEO
Sono ormai diversi anni che mi occupo principalmente di drammaturgia contemporanea ed in particolare di quella italiana. Ho visto crescere decine di autori, oggi più o meno affermati, ma certamente “autori”; con loro ho stabilito rapporti di lavoro e più spesso questi rapporti si sono trasformati in amicizia. Scegliere di lavorare in particolare con i “giovani” ha significato in qualche caso crescere insieme. I rapporti sono a volte conflittuali ma sempre e comunque il confronto con l’autore è risultato molto fecondo. La possibilità di confrontarsi con più autori ha dato vita alla creazione di un vero e proprio laboratorio, “factory” come la definiscono gli anglosassoni, in continuo movimento ed alla ricerca di nuove forme espressive di scrittura e di un linguaggio comprensibile per il pubblico del nostro tempo. Un luogo dove gli autori, i registi, gli attori potessero elaborare e condividere il primo momento del fare teatro che è la scrittura di un testo. (…) Credo molto in questo metodo di lavoro, nello scambio continuo di informazioni, nel rispetto dei ruoli e nella assoluta consapevolezza che ogni partecipante alla messa in scena deve essere coinvolto nell’allestimento in modo responsabile. Ritengo che questo “lavorare” intorno al testo sia uno degli ingredienti fondamentali per la riuscita degli spettacoli. L’augurio è che sempre più case-laboratorio nascano per permettere ai giovani autori e non solo, di fare pratica di palcoscenico, perchè è in questo modo che si costruisce una drammaturgia nazionale con una identità e una ricchezza assolutamente indispensabili oggi per un rinnovato rapporto con il pubblico.
Maurizio Panici
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Falsi e Sciocchi pregiudizi (commedia in un atto)
Questa piccola commedia di un atto è nata in occasione delle recite dell’anno scolastico tenute dagli alunni della classe III sez.B del Liceo Classico di Cassano All’Jonio. Il risultato ottenuto propone lo squarcio di uno spaccato di mondo paesano con i morsi della disoccupazione, dell’emigrazione, dei beceri pregiudizi razziali, del contrasto tra mondo giovanile e adicate convinzioni degli adulti, del tenace attaccamento alla “roba” del rozzo “massaro”.
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IO, CATERINA SFORZA
Sono allievo di cinema di Silvano Agosti.
I tarocchi me li ha insegnati Jodorowsky.
Ho realizzato due cortometraggi “importanti”: Buio Omega 2 (menzione speciale al festival di Bellaria) e “It’s a Blue blue day”. Ho scritto la sceneggiatura di “Giravolte” di Carola Spadoni. Il film è stato proiettato a Torino, a Chicago, in Egitto, alla Berlinale. Ho collaborato anche al film “Il killer evanescente” di Paolo Doppieri.
Ho realizzato la prima parte de “La clinica dei sogni”, che è stata presentata al Roma film festival. -
PARTIRE È UN PO COME MORIRE
Questo lavoro teatrale in tre atti porta in scena, con un linguaggio semplice ed immediato, il dramma dell’emigrazione sotto l’aspetto storico-didattico, sin dalle sue origini, il suo sviluppo e le sue conseguenze. È stato messo in scena dal gruppo scolastico teatrale di Cassano Jonio.
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MARLENE
Nel nome della protagonista – Maria Magdalena – é già segnato il percorso umano e artistico che per decenni e fino ai nostri giorni, ha sollecitato l’immaginario collettivo, consegnando al mondo l’icona di una bellezza prima ferocemente costruita e poi tenacemente mantenuta fino all’inevitabile declino.
Di questa discesa il testo di Manfridi é testimonianza. Marlene é una “via crucis” dolorosa, che parallelamente all’alimentarsi del mito fa sprofondare la protagonista nelle pieghe più “umanamente degradate”: i rapporti con gi uomini, gli innumerevoli amanti, un marito che rimane sempre sullo sfondo, una figlia che si occupa di lei fino alla fine ma con cui ha un legame difficile.
Sullo sfondo si muove la Storia che cambierà l’ordine naturale delle cose: Marlene l’attraversa cercando comunque di proteggere il suo mito, essendo la prima icona moderna consegnata alla nostra inesauribile e insaziabile voglia di eterna bellezza attraverso le luci e le ombre create dal suo “mefistofelico” amante e mentore Joseph Von Sternberg.
Marlene come una riflessione sulla necessità di creare “miti” ma anche, soprattutto, la storia di una donna fragile/indistruttibie, sezionata nei suoi affetti, nei suoi rapporti, che impietosamente si mostra nella sua temibile alterità fino alla consegna finale attraverso uno struggente e infinito piano sequenza diretto dal suo maestro di sempre.
Un testo, questo di Manfridi, nella grande tradizione nordica che comincia con August Strindberg canta fino a Ingmar Bergmar.
Le canzoni saranno il filo rosso di questo spettacolo, per ricomporre pienamente il quadro di un’epoca fortemente dolorosa, segnata dalla guerra da cui disperatamente si cercava una via di uscita.
La scena è uno spazio mentale della memoria dove la protagonista ritrova le figure più importanti della sua vita in una “danza di morte” di strindberghiana memoria.Maurizio Panici
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DEFCON X
Defcon X è la prima opera letteraria della Compagnia Fantasma. La vicenda si svolge a Bologna, una città preda della propria furia sicuritaria, in cui è difficile distinguere tra chi davvero dovrebbe fare paura e chi con la paura guadagna e controlla. Il dottor Francesco Passini, psicologo, all’indomani della morte di suo padre cerca di contattare Paolo Rapetti, un vecchio paziente che sembra sparito nel nulla. Dopo i primi tentativi andati a vuoto la ricerca del dottore si trasforma ben presto in un’ossessiva corsa contro il tempo che lo metterà faccia a faccia con le proprie paure più recondite. Defcon X è una storia in cui i personaggi cercano una possibile via d’uscita alla paranoia collettiva o, al contrario, la sposano definitivamente, una storia che riflette sulle angosce reali o presunte del mondo in cui viviamo.
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BOCCHECIAMPE
Condivido i ragionamenti di Sharo Gambino sul “caso” Boccheciampe. Mazzini e molti altri lo hanno indicato come un infame traditore e come il responsabile della sconfitta della spedizione dei fratelli Bandiera. ma non è vera né l’una né l’altra accusa. Boccheciampe non era una spia austriaca o borbonica, ma un giovane di belle speranze che, come confessa nel radiodramma scritto da Sharo, «preso dalla paura, anzi, addirittura dal panico di chiudere dinanzi ad un plotone di esecuzione i miei trent’anni e non per qualcosa che ne valesse la pena (…) non possedendo la forza di fare l’eroe ad ogni costo, pensai di salvarmi facendo qualche rivelazione».
Boccheciampe, spaventato di essere fucilato ha parlato, ma anche la maggior parte dei suoi compagni durante il processo ha cercato di salvarsi la vita.
… La spedizione dei Fratelli Bandiera non è certo fallita per la delazione di Boccheciampe. Come scrive Sharo Cambino, anche senza di lui sarebbe fallita, poiché “era partita fallita”. Il Borbone ne aveva avuto notizia fin dalle prime mosse, attraverso alcune lettere dei patrioti intercettate dallo spionaggio inglese e nella stessa Corfù le mosse degli Esperidi erano di dominio pubblico. La spedizione fu un disastro anche sul piano militare, caratterizzata da ingenuità, superficialità e avventurismo…Giovanni Sole
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FIORA – DIALOGO IN ASSENZA DI TORQUATO
RistampaLa poetessa Fiora Zuzzeri e la sua amica Mara Gondola dialogano, in una piovosa giornata, in assenza di Torquato e ripercorrono vicende e tappe della loro “avventura” umana e delle due sponde di uno stesso mare, l’Adriatico, che Fiora ha abitato, muovendosi più volte dall’una all’altra costa, da Ragusa (Dubrovnik) ad Ancona, e viceversa. Fiora Zuzzeri, nota per la bellezza, per l’acutezza del pensiero e per le sue poesie, tanto abile nello scrivere in italiano ed in latino, quanto lo era nello scrivere in croato, frequentò artisti, scrittori, poeti. Tasso scrisse per Fiora sonetti e madrigali, il filosofo raguseo Gozze scrisse, ispirato da lei, il Dialogo della Bellezza detto Antos e il Dialogo d’amore detto Antos. Con tutti essi condivise i principi umanistici di una letteratura universale ed un ecumenismo Mediterraneo, che con le loro opere contribuirono a creare.
Tuttora Fiora di tutto questo rimane emblema. Appunto Cvijeta, Antos, Fiore, Bellezza. Con il Patrocinio di: Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ Università degli Studi della Calabria – Dipartimento di Studi dell’Europa Orientale dell’Istituto Universitario Orientale dell’ Università di Napoli – Centro Internazionale delle Università Croate di Dubrovnik – Istituto Italiano di Cultura di Zagabria