LINEA DI KONFINE
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È il mondo di un ragazzo di 22 anni, Christian, da cui si parte per dipingere un quadro sull’adolescenza, sui ragazzi del nostro tempo, e imbatterci in quelle che sono le loro incertezze, aspirazioni e speranze. Un mix di serietà, crudeltà, maturità/immaturità e spensieratezza, sentimenti dipinti all’interno di un quadro familiare sempre al varco, scritti tra i banchi di scuola, vissuti in una vita che spesso corre troppo veloce…
SKU: | 978-88-96254-07-3 |
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Category: | Cinema |
Anno | 2009 |
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Autore | |
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UNA FREQUENTAZIONE RAREFATTA
Nel periodo tra le due guerre, il mercato cinematografico italiano ha assorbito all’incirca 1300 film nazionali, 4000 americani, 1500 tedeschi, 900 francesi, 170 austriaci e 200 provenienti da una ventina di altri paesi, la quota inglese è di soli 250 in più di vent’anni; eppure, se si dà credito alla monumentale filmografia di Dennis Gifford, la produzione cinematografica britannica appare non certo al di sotto delle consorelle europee. Cosa ha causato questa povertà di presenze sui nostri schermi di quanto veniva prodotto al di là della Manica? Questo volume cerca di fare un pò di luce, innanzi tutto elencando, sulla base dei titoli riportati nei visti della censura, quali e quante pellicole inglesi vennero importate e, rileggendo brani delle recensioni dell’epoca, cosa ne scrissero coloro che ne furono spettatori, con l’intento di chiarire, almeno in parte, i motivi di una frequentazione così rarefatta.
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FARMACINEMA
“Questo libro, curato da Giovanni Scarfò, direttore della Cineteca della Calabria, svolge un argomento (la figura del farmacista nel cinema e, secondariamente, nella televisione) che non può non essermi molto vicino, dal momento che sono nata in una famiglia di farmacisti e ho ottenuto, a suo tempo, prima di intraprendere altre strade, una laurea in farmacia”.
dall’Introduzione di Elisabetta Sgarbi
“Giovanni Scarfò, perciò, con questo suo libro, non solamente viene a dirci di essere anch’egli e abuon diritto un parente di quel lontano Alighieri farmacista, dunque viaggiatore, dunque intrepido, ma ci regala tutt’assieme un libro elisir nel mentre ci consegna un dotto, arguto, nuovo libro di cinema”.
dalla Postfazione di Matilde Tortora
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VORREI AVERTI QUI
Attraverso la vicenda d’amore e di amicizia di una ragazza e del rapporto tra genitori e figli si raccontano le storie vere di giovani che si perdono negli eccessi dell’alcool. Samy, alle soglie della maturità e dei 18 anni, si ritrova ad entrare sempre di più nel mondo dell’alcolismo con tutte le conseguenze che ne derivano. Un motivo e’ per entrare in maggiore amicizia e complicita’ con gli amici, abituali consumatori di bevande alcoliche: Laura, Micaela, Skizzo, Luca, Kira e l’ex ragazzo Roby.. Una sera, Samy conosce in un locale, Steven, sassofonista, piu’ grande di lei, anche lui perso nell’alcool e nella droga. Samy se ne invaghisce e i due diventano solidali nel voler cercare una via d’uscita al loro problema di dipendenza alcolica. Roby, l’ex di Samy, intanto viene arrestato per aver causato, da ubriaco, un un’incidente stradalé mortale…Tra fughe, storie d’amore e di amicizia, sbronze anche con conseguenze gravi, rapporti tesi con i genitori, si snoda la vicenda tra Samy e Steven. Un giorno Steven , ricaduto nella dipendenza, tradisce Samy con una ragazza che frequenta-a da tempo. La vicenda porta Samy nello sconforto, tanto da farla riprendere a bere, fino ad arrivare ad un corna etilico dal quale ne esce fortunosamente bene. Steven si sente responsabile di tutto ciò e decide di andarsene via da lei…forse per sempre…Samy riesce, con l’aiuto dei genitori, ad uscirne, cercando anche di essere di esempio per i suoi coetanei.
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IL DECALOGO DELLE GIOVANI VITTIME
(la mia storia, i miei film)Quella per il cinema è, per me, una passione antica che ha radici profonde che accompagna, anzi illumina i miei ricordi più lontani, più indistinti, più sfuggenti; il cinema è diventato subito non solo il mio compagno di giochi ed il mio amico, ma il mio linguaggio ed il mio modo di vedere: allo schermo, al quale mi rivolgevo, conferivo il potere di trasformare i miei sogni, la mia solitudine e la mia ribellione; gli chiedevo di dare grazia, solennità e potenza a tutto quello che sentivo e non sapevo ancora dire. Potrei dichiarare, senza timore, di aver visto tutti i film del mondo, così come si dice all’amata di volerle tutto il bene del mondo; il mio segreto e la mia giustificazione, il senso, cioè, la ragione per cui andare avanti a scoprire.
Non sono disposto a fare selezioni nè gerarchie, a distinguere il cinema d’arte da quello pedestre, anche se so che vi sono differenze abissali tra film e film; non sono un intellettuale ed amo, indistintamente, tutti i film, per il semplice motivo che sento in essi un appello, l’appello alla mia libertà di percepire ed inventare. Se il cinema precede ogni mia presa di coscienza, se è sempre prima di ciò che la mia ragione discorsiva rende comunicabile e comprensibile, se è come il inconsio all’interno del quale io ritaglio i miei possibili, non voglio escludere alcun film dalla mia memoria che è per l’appunto la memoria di un linguaggio. Sarebbe riduttivo dire che il cinema fa sognare; credo, invece, che il cinema sia, esso stesso, sogno cioè un linguaggio più ricco, più vasto e più generoso, che non si accontenta mai della realtùà, ma ha la potenza di ampliarla ed elevarla e la magia di renderla desiderabile. Io mi lascio condurre per mano nel sogno di tutti i films, senza timore di perdermi, di smarrire la strada maestra, perchè sento che in quel linguaggio c’è sempre di più, c’è come la potenza del canto ed il canto ha la facoltà di rendere unica e sacra l’esperienza del mondo. -
Ameluk
È Venerdì Santo. A Mariotto, un minuscolo paese della Puglia, tutto è pronto per la Via Crucis, ma l’interprete di Gesù, il parrucchiere Michele, si siede sulla corone di spine. E’ l’inizio del calvario.
Nel ruolo di Cristo il prete manda allo sbaraglio l’amico Jusuf, ma c’è un problema; Jusuf è musulmano.
La notizia fa il giro del mondo e il mondo, insieme a Mariotto, si spacca in due.
Sotto un fuoco incrociato, tra momenti drammatici e situazioni comiche, toccare a Jusuf riportare la pace. -
ENRICO GUAZZONI
regista pittoreII volume documenta e analizza per la prima volta la carriera e le opere di uno dei maggiori realizzatori del cinema muto italiano, Enrico Guazzoni, il regista che, lasciandosi guidare dalla sua passione per l’arte pittorica, per la grafica e la cartellonistica, contribuì alla scoperta e alla maturazione delle possibilità espressive del linguaggio delle immagini in movimento. Con i suoi primi, grandi lungometraggi storici, La Gerusalemme liberata (1911) e Quo vadis? (1913), girati per la grande società romana Cines, fece aprire le porte dei mercati internazionali al cinema italiano, ottenendo consensi e successo in tutto il mondo.
II lavoro di questo straordinario pioniere ha attraversato e influenzato tutta la storia del nostro cinema, dalla fase delle origini ai successi degli anni Dieci, dall’avvento del sonoro agli anni della seconda guerra mondiale.
II primo saggio ricostruisce e documenta la biografia, la formazione, la carriera e la “filosofia” di Guazzoni, sulla base di documenti d’epoca e con analisi dettagliate dei suoi film ancora oggi esistenti; il secondo è dedicato in particolare ai rapporti tra il regista e le suggestioni letterarie, musicali e figurative che nel tempo hanno ruotato intorno al capolavoro del Tasso “La Gerusalemme liberata”; mentre l’ultima parte del volume ne ricostruisce nei dettagli la filmografia, dalle prime prove nel 1907 fino agli ultimi film degli anni Quaranta. -
TARZAN – CINEMA E CIOCCOLATO
Chi non conosce la bontà e la meritata fama del cioccolato, che fin da subito volle anche legare, per il lungimirante intuito dei produttori di cioccolato (come ha rivelato Matilde Tortora anni fa con il suo libro Cinema Fondente), il consumo e la pubblicizzazione dei propri golosi e appetibili prodotti a film di successo fin dai primi anni del cinema, instaurando, in tal modo, un primato di liaison con il cinema?
Le immagini dei film personalizzate con il “logo” dell’industria di cioccolato, vennero da diverse aziende abbinate ai propri prodotti in maniera seriale, inducendo gli spettatori a ricercare altre immagini dello stesso film per comporne la serie e quindi ad acquistare altri loro prodotti. Celeberrime le serie fine anni Venti della Perugina, della Zaini riportate nel libro Consumare Passioni. Cinema e Cioccolato di Matilde Tortora, il secondo libro della Trilogia su Cinema e Cioccolato, che questo volume su Tarzan oggi conclude. Sono in questo libro riportati gli album di figurine fatti stampare negli anni Quaranta dalla COOP S. G. C. Micheroux, industria di cioccolato belga, per autorizzazione speciale della MGM, casa di produzione dei film ,con immagini dai film della serie Tarzan, il personaggio creato da Edgar Rice Burroughs nel 1912, interpretati da Johnny Weissmuller. Queste immagini di film e cioccolato hanno una loro indiscutibile attrattiva che questo libro consegna alla fruizione di molti, ancora oggi, testimonianza ulteriore del grande fascino del cinema, del grande fascino del cioccolato! Basti pensare che la colorazione di queste figurine furono a cura della stessa casa di produzione dei film, la potente MGM, tanto è vero che a ridosso si legge a chiare lettere “Colour Adaptations of the MGM Tarzan Films” ed effettivamente il loro fascino dura tuttora , come ancora oggi dura il fascino di Tarzan, che è stato antesignano di un enorme successo mediatico fin da subito e che dura tuttora, anche per le implicazioni di esotismo, ritorno alla natura, insofferenza alle costrizioni della vita metropolitana. -
BARBABLÙ
In una metropoli dove ognuno può reinventarsi una personalità o nascondersi da un passato ingombrante, Nermina ha da poco riacquistato fiducia nella vita e sente di aver trovato il suo principe azzurro nel fascinoso uomo d’affari Livio. Lui invece è stato sempre in cerca di una donna diversa da amare, ma anche da… conservare.