LAZIO-ROMA 3-3
Atto Primo
5,00€
“I 90 minuti sono aggrediti.
Già non sono più 90. Già un po’ meno. Diminuiti di qualche secondo, ma diminuiti.
Il derby, cominciando, comincia a finire. Ma, Dio, quanto sarà lungo!
Un countdown… un countdown…
Che racconterà? Cosa ci costringerà o ci permetterà di vivere?
La Roma attacca. C’è. Mi rincuoro. Ci rincuoriamo tutti. Il che non vuol dire smettere di tremare. Le due cose possono andare di pari passo.
Firmeresti per un pareggio?… Per risposta, più smorfie che parole.
In molti non hanno il coraggio di dire sì. Di ammettere che per una volta non hanno voglia di aver coraggio.
Anche chi lo domanda, lo fa perché in fondo vorrebbe stimolare un’eco esplicita del proprio sì implicito. Sì che firmerei! Certo che firmerei!
Una tentazione tabù.”
PERCHÉ UNA PARTITA… È PER SEMPRE
SKU: | 978-88-96254-24-0 |
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Category: | Teatro |
Anno | 2010 |
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Autore | |
Formato |
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WAKEFIELD, L’UOMO CHE VOLÒ OLTRE SE STESSO
“Wakefield” è una novella di Hawthorne che narra di un uomo determinato a guardare la propria vita dal di fuori.
Per farlo, il protagonista abbandona la famiglia prendendo alloggio nella stanza di una pensione che fronteggia la casa da cui è venuto via, e qui rimane per una ventina d’anni sino al giorno in cui decide di riattraversare la strada e ritornare dalla moglie (ormai spenta da una vedovanza ritenuta certa) con l’intenzione di riavviare il ménage di un tempo come se nulla fosse accaduto.
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PARTIRE È UN PO COME MORIRE
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IL CURATO E IL PAGLIACCIO
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ATRIDI
L’opera realizzata dall’autore con il suo dramma Atridi (che nasce dalla saga mitologica narrata da Eschilo), merita di essere segnalata per molteplici aspetti. In primo luogo, la trasposizione in una Sicilia tormentata dagli accadimenti dell’Orestea (458 a.C.), consente la risemantizzazione, esegeticamente stimolante, delle ancestrali leggi del ?e??s, interpretate come norma mafiosa del sangue e della sopraffazione, cui si contrappone la legge “nuova” dello Stato. Con felice intuizione drammaturgica le divinità che nell’Orestea incarnavano le due culture, antagoniste (le Erimmi da una lato, Apollo e Atena dall’altro) assumono qui le sembianze di due religiosi, don Pino, la cui figura riflette con profondi accenti di verità la offerta esperienza pastorale di un sacerdote, padre Puglisi, realmente caduto per mano mafiosa, l’altro, monsignor Mario, maschera coerente di una religiosità ridotta a mero instrumentum regni, duttile utensile al servizio della violenza del più forte.
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LA STANZA DELLA MEMORIA
Il testo nasce dall’urgenza di aprirsi e dialogare con quelle emozioni e quelle immagini che dal passato risalgono alla memoria, ripercorrendo con affettuosa ironia la storia di una comunità sociale calabro-lucana nel periodo compreso tra gli anni 30 e gli anni 80. Un musicista e la sua fisarmonica, anima e voce popolare, accompagnano questo viaggio temporale, creando un contrappunto di suoni, rumori e battute. La vicenda ruota intorno a nonna Francesca e al mondo che la circonda. Saverio e Dario, nipoti della ormai vecchia Francesca, ci accompagnano in questo itinerario emozionale. Il mondo contadino e il suo crepuscolo, l’avvento del mondo industriale, l’emigrazione, la mutazione dei valori, il passaggio generazionale, l’epoca del boom con nuove dinamiche sociali e con culti e modelli emergenti. Il testo ha ottenuto una segnalazione al premio nazionale teatrale Città di Reggio Calabria 1996. È stato messo in scena dalla compagnia teatrale Scena Verticale di Castrovillari (Cs).
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DEFCON X
Defcon X è la prima opera letteraria della Compagnia Fantasma. La vicenda si svolge a Bologna, una città preda della propria furia sicuritaria, in cui è difficile distinguere tra chi davvero dovrebbe fare paura e chi con la paura guadagna e controlla. Il dottor Francesco Passini, psicologo, all’indomani della morte di suo padre cerca di contattare Paolo Rapetti, un vecchio paziente che sembra sparito nel nulla. Dopo i primi tentativi andati a vuoto la ricerca del dottore si trasforma ben presto in un’ossessiva corsa contro il tempo che lo metterà faccia a faccia con le proprie paure più recondite. Defcon X è una storia in cui i personaggi cercano una possibile via d’uscita alla paranoia collettiva o, al contrario, la sposano definitivamente, una storia che riflette sulle angosce reali o presunte del mondo in cui viviamo.
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VOCI DALLA CITTÀ
I testi di questo libretto sono stati composti per Città in condominio, iniziativa realizzata per tre anni a Milano da un gruppo di autori (Mauro Carli, Renata Ciaravino, Carlo G. Gabardini, Renato Gabrielli, Renata M. Molinari, Giampaolo Spinato, Roberto Traverso, Tommaso Urselli) con il proposito di sperimentare diverse scritture per raccontare la città, coinvolgendo altri autori e attori.
I luoghi che hanno ospitato questi testi: a Milano il Teatro Out Off, il tendone di esterni, la Scuola D’Arte Drammatica Paolo Grassi, l’Auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare, il Progetto Stazioni del Teatro Arsenale; l’Arboreto di Mondaino (Rimini); il Festival Castel dei Mondi (Andria).
Hanno detto le parole di questo libretto: Silvia Baldini, Tommaso Banfi, Egidia Bruno, Marta Comerio, Jenny De Cesarei, Gianluca De Col, Francesca Perilli, Claudio Raimondo, Mario Sala, Tommaso Urselli, Elisa Zanolla.
Da questo materiale prendono vita due lavori:
Ma che ci faccio io qua? — immagini note parole per uno s-concerto sulla città, presentato a Milano al Teatro della Contraddizione nel marzo 2006 per la sezione Transiti, in collaborazione con il regista Paolo Trotti e il musicista Alberto N. A. Turra; una ulteriore evoluzione del lavoro viene presentata nel mese di maggio al Teatro della Cooperativa, per la rassegna Lavori in corso
Piccole danze quotidiane, presentato in forma di studio presso il Teatro Mohole, Milano, con la partecipazione di Monica Gallarate, Lucrezia Maniscotti, Maria Pietroleonardo, Pino Polimeni, Barbara Tonon. -
ATREUS ET ILIONA
“Atreus et Iliona ”, proposto dall’autore, racconta di due protagonisti del mito e dell’epica classica greca. Questa lettura mitologica è, in verità, liberamente ispirata a due titoli di tragedie latine rispettivamente di Accio e Pecuvio, autori latini del II sec.a.C., le cui opere, tranne pochi frammenti, sono andate perdute. Il tema centrale è quello della vendetta, della violenza perpetrata ai danni del nucleo familiare, che prelude ai giovani la possibilità di un vivere normale, di un futuro certo.
È stato messo in scena dalla compagnia teatrale Coop.Argot di
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