IL SOLE CON L’ARCHERMES
un film di Matilde Tortora sui 150 anni dell’Unità d’Italia
8,00€
Il Film “Il Sole con l’alchèrmes”, ideato, scritto e diretto da Matilde Tortora, montaggio di Orazio Garofalo, è stato completato nel febbraio del 2011. La prima proiezione del film si è tenuta a Firenze 1’8 marzo al Cinema Odeon, a cura del Festival Internazionale Cinema e Donna e della Fondazione Sistema Mediateca Toscana. Sono seguite proiezioni in altre città (Narni, Napoli, Spoleto) e altre ne vanno a seguire, in maggio a Torino e in altri luoghi. Il Film è stato inserito tra gli eventi dei 150 anni dell’Unità d’Italia: www.iluoghidellamemoria.it
SKU: | 978-88-96254-46-2 |
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Category: | Cinema |
Anno | 2011 |
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Autore | |
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ENRICO GUAZZONI
regista pittoreII volume documenta e analizza per la prima volta la carriera e le opere di uno dei maggiori realizzatori del cinema muto italiano, Enrico Guazzoni, il regista che, lasciandosi guidare dalla sua passione per l’arte pittorica, per la grafica e la cartellonistica, contribuì alla scoperta e alla maturazione delle possibilità espressive del linguaggio delle immagini in movimento. Con i suoi primi, grandi lungometraggi storici, La Gerusalemme liberata (1911) e Quo vadis? (1913), girati per la grande società romana Cines, fece aprire le porte dei mercati internazionali al cinema italiano, ottenendo consensi e successo in tutto il mondo.
II lavoro di questo straordinario pioniere ha attraversato e influenzato tutta la storia del nostro cinema, dalla fase delle origini ai successi degli anni Dieci, dall’avvento del sonoro agli anni della seconda guerra mondiale.
II primo saggio ricostruisce e documenta la biografia, la formazione, la carriera e la “filosofia” di Guazzoni, sulla base di documenti d’epoca e con analisi dettagliate dei suoi film ancora oggi esistenti; il secondo è dedicato in particolare ai rapporti tra il regista e le suggestioni letterarie, musicali e figurative che nel tempo hanno ruotato intorno al capolavoro del Tasso “La Gerusalemme liberata”; mentre l’ultima parte del volume ne ricostruisce nei dettagli la filmografia, dalle prime prove nel 1907 fino agli ultimi film degli anni Quaranta. -
DALLO SCHERMO ALLA PAROLA
Prendiamo il secolo che si è appena concluso, il grande e terribile Novecento, a cui malgrado il millennio apparteniamo ancora. Prendiamo l’arte che esprime caratterizza e dà forma al Novecento, il Cinema. Una parte rilevante della produzione cinematografica, di quella significativa, è andata dispersa e distrutta, prima di trovare restauro e rifugio nei musei del cinema, nelle videoteche, nei DVD.
Ci restano titoli senza testi, attestazioni indirette e frammentarie, citazioni di seconda mano. Come recuperare quei prodotti culturali, quei segni della nostra vita?
Per alcuni momenti cinematografici una possibilità ci sarebbe, se crediamo nella traducibilità intercodici (alcuni non ci credono, e per essi non c’è più speranza). Il film in senso proprio, cioè la pellicola, il peculiare e fragile supporto materiale è perduto, e con esso il significato specifico della sequenza di immagini in movimento che vi era depositato (e che si sarebbe realizzato in ogni visione in un nuovo effetto di senso). Ma i film sono a volte tratti da racconti, e sempre più spesso racconti (di secondo grado?) sono tratti da film. Se pensiamo che un libro conservi ancora qualcosa di un film, del suo film (almeno la fabula, lo schema narrativo), allora quando il film è perduto, ma il libro che ne è stato tratto rimane, anche di quei film non tutto è perduto (…) Per un paio di decenni, verso la prima metà del Novecento, sono stati prodotti libricini a fogli sciolti, con immagini e testo, che ripetevano storie di cinema, di film e di attori, agli appassionati. Non hanno conquistato il nome né il libro, né un posto nelle biblioteche, e sono andati perduti anch’essi. Tracce scomparse di segni a volte perduti (…) Brani di vicende, scene cinematografiche, primi piani tornano alla luce. Sullo sfondo il film, celebre o dimenticato, conservato, o perduto. In primo piano i piccoli fogli volanti, troppo leggeri per essere manipolati da un braccio-robot, e che resterebbero sospesi a mezz’aria, planando eternamente, come foglie, come piume, nell’aria senza vento delle biblioteche. Intorno ad essi in trasparenza si riaffacciano i sussurri i sorrisi gli sguardi di quando eravamo felici,e non lo sapevamo.Dalla prefazione di Daniele Gambarara.
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LINEA DI KONFINE
È il mondo di un ragazzo di 22 anni, Christian, da cui si parte per dipingere un quadro sull’adolescenza, sui ragazzi del nostro tempo, e imbatterci in quelle che sono le loro incertezze, aspirazioni e speranze. Un mix di serietà, crudeltà, maturità/immaturità e spensieratezza, sentimenti dipinti all’interno di un quadro familiare sempre al varco, scritti tra i banchi di scuola, vissuti in una vita che spesso corre troppo veloce…
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TARZAN – CINEMA E CIOCCOLATO
Chi non conosce la bontà e la meritata fama del cioccolato, che fin da subito volle anche legare, per il lungimirante intuito dei produttori di cioccolato (come ha rivelato Matilde Tortora anni fa con il suo libro Cinema Fondente), il consumo e la pubblicizzazione dei propri golosi e appetibili prodotti a film di successo fin dai primi anni del cinema, instaurando, in tal modo, un primato di liaison con il cinema?
Le immagini dei film personalizzate con il “logo” dell’industria di cioccolato, vennero da diverse aziende abbinate ai propri prodotti in maniera seriale, inducendo gli spettatori a ricercare altre immagini dello stesso film per comporne la serie e quindi ad acquistare altri loro prodotti. Celeberrime le serie fine anni Venti della Perugina, della Zaini riportate nel libro Consumare Passioni. Cinema e Cioccolato di Matilde Tortora, il secondo libro della Trilogia su Cinema e Cioccolato, che questo volume su Tarzan oggi conclude. Sono in questo libro riportati gli album di figurine fatti stampare negli anni Quaranta dalla COOP S. G. C. Micheroux, industria di cioccolato belga, per autorizzazione speciale della MGM, casa di produzione dei film ,con immagini dai film della serie Tarzan, il personaggio creato da Edgar Rice Burroughs nel 1912, interpretati da Johnny Weissmuller. Queste immagini di film e cioccolato hanno una loro indiscutibile attrattiva che questo libro consegna alla fruizione di molti, ancora oggi, testimonianza ulteriore del grande fascino del cinema, del grande fascino del cioccolato! Basti pensare che la colorazione di queste figurine furono a cura della stessa casa di produzione dei film, la potente MGM, tanto è vero che a ridosso si legge a chiare lettere “Colour Adaptations of the MGM Tarzan Films” ed effettivamente il loro fascino dura tuttora , come ancora oggi dura il fascino di Tarzan, che è stato antesignano di un enorme successo mediatico fin da subito e che dura tuttora, anche per le implicazioni di esotismo, ritorno alla natura, insofferenza alle costrizioni della vita metropolitana. -
FARMACINEMA
“Questo libro, curato da Giovanni Scarfò, direttore della Cineteca della Calabria, svolge un argomento (la figura del farmacista nel cinema e, secondariamente, nella televisione) che non può non essermi molto vicino, dal momento che sono nata in una famiglia di farmacisti e ho ottenuto, a suo tempo, prima di intraprendere altre strade, una laurea in farmacia”.
dall’Introduzione di Elisabetta Sgarbi
“Giovanni Scarfò, perciò, con questo suo libro, non solamente viene a dirci di essere anch’egli e abuon diritto un parente di quel lontano Alighieri farmacista, dunque viaggiatore, dunque intrepido, ma ci regala tutt’assieme un libro elisir nel mentre ci consegna un dotto, arguto, nuovo libro di cinema”.
dalla Postfazione di Matilde Tortora
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IL PIANETA CINEMA
Incontri ravvicinatiOggi, con l’abituale instancabile ricorso che noi facciamo alla terminologia inglese, si usa la parola location per dire di un luogo individuato e scelto per girarvi scene di un film: questo libro di Sergio Micheli, assai originale e unico nel suo genere, ci porta un contributo di prima mano su quella location primaria, assolutamente insostituibile che è il cuore e l’attenzione di uno spettatore di film.
Tutti i film, e sono davvero tanti, di cui Sergio Micheli ci conduce ad limina in questo libro, hanno avuto infatti la ventura di una localizzazione comune, imprescindibile e preziosa: il cuore e la mente di Sergio. Che, in primis, è stato ed è uno spettatore, ma è anche uno storico, critico, studioso, regista egli stesso e docente di storia del cinema e allora Micheli, nell’esercizio di queste sue appassionate competenze e professionalità, si è trovato anche molte volte nella condizione di incontrare registi attori, troupes cinematografiche, di attivare egli stesso incontri, eventi, interviste, festival di cinema in Italia e in diversi altri Paesi stranieri e in tutte queste occasioni egli ha catturato… quel quid che di solito non viene menzionato nelle storie ufficiali (e dunque anche nelle storie del cinema), ovverossia la grana dell’incontro reale con i protagonisti del cinema, che, si badi bene, è un reality captures, molto poco praticato fin qui da altri studiosi, ma non meno interessante di uno screen captures cui pure tutti noi siamo adusi.
Qualche nome, ad esempio, per restare in ambito italiano: Alessandro Blasetti, Roberto Rossellini, Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Luchino Visconti, Alberto Sordi, Macello Mastroianni, Michelangelo Antonioni e “gli ultimi mohicani” ovvero gli indimenticati divi degli anni Trenta – Quaranta Roberto Villa, Maria Denis, Maria Mercader, Lilia Silvi, Massimo Gironi.Dall’Introduzione di Matilde Tortora
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INTIMO SEGRETO AMORE
Mi è piaciuto, attraverso il Sonetto 46 di Shakespeare, pensare all’Amore come ad un’entità nata per ognuno di noi e prima di noi in attesa di essere trovata e riconosciuta. Senza epoca.
Un amore muto, silente, che può sottrarsi all’uso della parola perché in grado di comunicare attraverso gli sguardi.
Per uscire dai dedali del Mistero dell’Amore ho cercato una chiave onirica.Silvia Budri
LIBRO + DVD -
AU PAYS NOIR
Questo saggio, nel mentre restituisce alla visione reperti di iconografia filmica molto rari, attesta pure come la prima possibilità di uno “schermo in tasca”
fu avviata e resa possibile proprio dalla Maison au Coq ai primi del secolo, quando non erano trascorsi che pochi anni dall’avvento del cinema.
Oltre che di Au Pays Noir realizzato nel 1905 da Ferdinand Zecca, si ritro – veranno in questo libro immagini trasposte su cartoline dei seguenti altri film
Pathé: Don Quichotte, un film di 430 m., 1903, Don Juan, un film di 225 m. a colori, 1904, Le Petit Poucet, un film di 255 m., 1905, tratto dal racconto di Charles Perrault e Le Chemineau, un film di 110 m. en partie viré, tratto dal secondo libro dei Miserabili di Victor Hugo, realizzato nel 1905 da Albert Capellani.