A ME RESTA LA SPERANZA!
10,00€
Nel nostro mondo probabilmente comodo, quando leggiamo notizie orribili, vivendo in una società in cui impera l’indifferenza e l’individualismo, possiamo cadere nella tentazione di pensare che non si possa fare nulla, cambiare nulla e ci si debba arrendere di fronte alle brutalità che ci circondano, ma abbiamo il dovere di reagire con la forza dell’amore e dell’accoglienza nei confronti di chi “si aggrappa alla speranza come unica chance di vita”.
SKU: | 978-88-99514-73-0 |
---|---|
Category: | Cinema |
Anno | 2019 |
---|---|
Autore | |
Formato |
Related products
-
Ameluk
È Venerdì Santo. A Mariotto, un minuscolo paese della Puglia, tutto è pronto per la Via Crucis, ma l’interprete di Gesù, il parrucchiere Michele, si siede sulla corone di spine. E’ l’inizio del calvario.
Nel ruolo di Cristo il prete manda allo sbaraglio l’amico Jusuf, ma c’è un problema; Jusuf è musulmano.
La notizia fa il giro del mondo e il mondo, insieme a Mariotto, si spacca in due.
Sotto un fuoco incrociato, tra momenti drammatici e situazioni comiche, toccare a Jusuf riportare la pace. -
DALLO SCHERMO ALLA PAROLA
Prendiamo il secolo che si è appena concluso, il grande e terribile Novecento, a cui malgrado il millennio apparteniamo ancora. Prendiamo l’arte che esprime caratterizza e dà forma al Novecento, il Cinema. Una parte rilevante della produzione cinematografica, di quella significativa, è andata dispersa e distrutta, prima di trovare restauro e rifugio nei musei del cinema, nelle videoteche, nei DVD.
Ci restano titoli senza testi, attestazioni indirette e frammentarie, citazioni di seconda mano. Come recuperare quei prodotti culturali, quei segni della nostra vita?
Per alcuni momenti cinematografici una possibilità ci sarebbe, se crediamo nella traducibilità intercodici (alcuni non ci credono, e per essi non c’è più speranza). Il film in senso proprio, cioè la pellicola, il peculiare e fragile supporto materiale è perduto, e con esso il significato specifico della sequenza di immagini in movimento che vi era depositato (e che si sarebbe realizzato in ogni visione in un nuovo effetto di senso). Ma i film sono a volte tratti da racconti, e sempre più spesso racconti (di secondo grado?) sono tratti da film. Se pensiamo che un libro conservi ancora qualcosa di un film, del suo film (almeno la fabula, lo schema narrativo), allora quando il film è perduto, ma il libro che ne è stato tratto rimane, anche di quei film non tutto è perduto (…) Per un paio di decenni, verso la prima metà del Novecento, sono stati prodotti libricini a fogli sciolti, con immagini e testo, che ripetevano storie di cinema, di film e di attori, agli appassionati. Non hanno conquistato il nome né il libro, né un posto nelle biblioteche, e sono andati perduti anch’essi. Tracce scomparse di segni a volte perduti (…) Brani di vicende, scene cinematografiche, primi piani tornano alla luce. Sullo sfondo il film, celebre o dimenticato, conservato, o perduto. In primo piano i piccoli fogli volanti, troppo leggeri per essere manipolati da un braccio-robot, e che resterebbero sospesi a mezz’aria, planando eternamente, come foglie, come piume, nell’aria senza vento delle biblioteche. Intorno ad essi in trasparenza si riaffacciano i sussurri i sorrisi gli sguardi di quando eravamo felici,e non lo sapevamo.Dalla prefazione di Daniele Gambarara.
-
IO NON CI CASCO
È la storia di un ragazzo di 18 ani che cade in coma in seguito ad un incidente col motorino. Questa tragedia darà modo ai genitori separati di riavvicinarsi e agli amici di esprimersi come sono realmente con le loro paure, la ansie, le speranze e i loro desideri. Il letto d’ospedale diventa una sorta di confessionale e la stanza un ritrovo degli amici del protagonista.
-
IL PIANETA CINEMA
Incontri ravvicinatiOggi, con l’abituale instancabile ricorso che noi facciamo alla terminologia inglese, si usa la parola location per dire di un luogo individuato e scelto per girarvi scene di un film: questo libro di Sergio Micheli, assai originale e unico nel suo genere, ci porta un contributo di prima mano su quella location primaria, assolutamente insostituibile che è il cuore e l’attenzione di uno spettatore di film.
Tutti i film, e sono davvero tanti, di cui Sergio Micheli ci conduce ad limina in questo libro, hanno avuto infatti la ventura di una localizzazione comune, imprescindibile e preziosa: il cuore e la mente di Sergio. Che, in primis, è stato ed è uno spettatore, ma è anche uno storico, critico, studioso, regista egli stesso e docente di storia del cinema e allora Micheli, nell’esercizio di queste sue appassionate competenze e professionalità, si è trovato anche molte volte nella condizione di incontrare registi attori, troupes cinematografiche, di attivare egli stesso incontri, eventi, interviste, festival di cinema in Italia e in diversi altri Paesi stranieri e in tutte queste occasioni egli ha catturato… quel quid che di solito non viene menzionato nelle storie ufficiali (e dunque anche nelle storie del cinema), ovverossia la grana dell’incontro reale con i protagonisti del cinema, che, si badi bene, è un reality captures, molto poco praticato fin qui da altri studiosi, ma non meno interessante di uno screen captures cui pure tutti noi siamo adusi.
Qualche nome, ad esempio, per restare in ambito italiano: Alessandro Blasetti, Roberto Rossellini, Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Luchino Visconti, Alberto Sordi, Macello Mastroianni, Michelangelo Antonioni e “gli ultimi mohicani” ovvero gli indimenticati divi degli anni Trenta – Quaranta Roberto Villa, Maria Denis, Maria Mercader, Lilia Silvi, Massimo Gironi.Dall’Introduzione di Matilde Tortora
-
IL DECALOGO DELLE GIOVANI VITTIME
(la mia storia, i miei film)Quella per il cinema è, per me, una passione antica che ha radici profonde che accompagna, anzi illumina i miei ricordi più lontani, più indistinti, più sfuggenti; il cinema è diventato subito non solo il mio compagno di giochi ed il mio amico, ma il mio linguaggio ed il mio modo di vedere: allo schermo, al quale mi rivolgevo, conferivo il potere di trasformare i miei sogni, la mia solitudine e la mia ribellione; gli chiedevo di dare grazia, solennità e potenza a tutto quello che sentivo e non sapevo ancora dire. Potrei dichiarare, senza timore, di aver visto tutti i film del mondo, così come si dice all’amata di volerle tutto il bene del mondo; il mio segreto e la mia giustificazione, il senso, cioè, la ragione per cui andare avanti a scoprire.
Non sono disposto a fare selezioni nè gerarchie, a distinguere il cinema d’arte da quello pedestre, anche se so che vi sono differenze abissali tra film e film; non sono un intellettuale ed amo, indistintamente, tutti i film, per il semplice motivo che sento in essi un appello, l’appello alla mia libertà di percepire ed inventare. Se il cinema precede ogni mia presa di coscienza, se è sempre prima di ciò che la mia ragione discorsiva rende comunicabile e comprensibile, se è come il inconsio all’interno del quale io ritaglio i miei possibili, non voglio escludere alcun film dalla mia memoria che è per l’appunto la memoria di un linguaggio. Sarebbe riduttivo dire che il cinema fa sognare; credo, invece, che il cinema sia, esso stesso, sogno cioè un linguaggio più ricco, più vasto e più generoso, che non si accontenta mai della realtùà, ma ha la potenza di ampliarla ed elevarla e la magia di renderla desiderabile. Io mi lascio condurre per mano nel sogno di tutti i films, senza timore di perdermi, di smarrire la strada maestra, perchè sento che in quel linguaggio c’è sempre di più, c’è come la potenza del canto ed il canto ha la facoltà di rendere unica e sacra l’esperienza del mondo. -
IL SOLE CON L’ARCHERMES
un film di Matilde Tortora sui 150 anni dell’Unità d’ItaliaIl Film “Il Sole con l’alchèrmes”, ideato, scritto e diretto da Matilde Tortora, montaggio di Orazio Garofalo, è stato completato nel febbraio del 2011. La prima proiezione del film si è tenuta a Firenze 1’8 marzo al Cinema Odeon, a cura del Festival Internazionale Cinema e Donna e della Fondazione Sistema Mediateca Toscana. Sono seguite proiezioni in altre città (Narni, Napoli, Spoleto) e altre ne vanno a seguire, in maggio a Torino e in altri luoghi. Il Film è stato inserito tra gli eventi dei 150 anni dell’Unità d’Italia: www.iluoghidellamemoria.it
-
VORREI AVERTI QUI
Attraverso la vicenda d’amore e di amicizia di una ragazza e del rapporto tra genitori e figli si raccontano le storie vere di giovani che si perdono negli eccessi dell’alcool. Samy, alle soglie della maturità e dei 18 anni, si ritrova ad entrare sempre di più nel mondo dell’alcolismo con tutte le conseguenze che ne derivano. Un motivo e’ per entrare in maggiore amicizia e complicita’ con gli amici, abituali consumatori di bevande alcoliche: Laura, Micaela, Skizzo, Luca, Kira e l’ex ragazzo Roby.. Una sera, Samy conosce in un locale, Steven, sassofonista, piu’ grande di lei, anche lui perso nell’alcool e nella droga. Samy se ne invaghisce e i due diventano solidali nel voler cercare una via d’uscita al loro problema di dipendenza alcolica. Roby, l’ex di Samy, intanto viene arrestato per aver causato, da ubriaco, un un’incidente stradalé mortale…Tra fughe, storie d’amore e di amicizia, sbronze anche con conseguenze gravi, rapporti tesi con i genitori, si snoda la vicenda tra Samy e Steven. Un giorno Steven , ricaduto nella dipendenza, tradisce Samy con una ragazza che frequenta-a da tempo. La vicenda porta Samy nello sconforto, tanto da farla riprendere a bere, fino ad arrivare ad un corna etilico dal quale ne esce fortunosamente bene. Steven si sente responsabile di tutto ciò e decide di andarsene via da lei…forse per sempre…Samy riesce, con l’aiuto dei genitori, ad uscirne, cercando anche di essere di esempio per i suoi coetanei.
-
TARZAN – CINEMA E CIOCCOLATO
Chi non conosce la bontà e la meritata fama del cioccolato, che fin da subito volle anche legare, per il lungimirante intuito dei produttori di cioccolato (come ha rivelato Matilde Tortora anni fa con il suo libro Cinema Fondente), il consumo e la pubblicizzazione dei propri golosi e appetibili prodotti a film di successo fin dai primi anni del cinema, instaurando, in tal modo, un primato di liaison con il cinema?
Le immagini dei film personalizzate con il “logo” dell’industria di cioccolato, vennero da diverse aziende abbinate ai propri prodotti in maniera seriale, inducendo gli spettatori a ricercare altre immagini dello stesso film per comporne la serie e quindi ad acquistare altri loro prodotti. Celeberrime le serie fine anni Venti della Perugina, della Zaini riportate nel libro Consumare Passioni. Cinema e Cioccolato di Matilde Tortora, il secondo libro della Trilogia su Cinema e Cioccolato, che questo volume su Tarzan oggi conclude. Sono in questo libro riportati gli album di figurine fatti stampare negli anni Quaranta dalla COOP S. G. C. Micheroux, industria di cioccolato belga, per autorizzazione speciale della MGM, casa di produzione dei film ,con immagini dai film della serie Tarzan, il personaggio creato da Edgar Rice Burroughs nel 1912, interpretati da Johnny Weissmuller. Queste immagini di film e cioccolato hanno una loro indiscutibile attrattiva che questo libro consegna alla fruizione di molti, ancora oggi, testimonianza ulteriore del grande fascino del cinema, del grande fascino del cioccolato! Basti pensare che la colorazione di queste figurine furono a cura della stessa casa di produzione dei film, la potente MGM, tanto è vero che a ridosso si legge a chiare lettere “Colour Adaptations of the MGM Tarzan Films” ed effettivamente il loro fascino dura tuttora , come ancora oggi dura il fascino di Tarzan, che è stato antesignano di un enorme successo mediatico fin da subito e che dura tuttora, anche per le implicazioni di esotismo, ritorno alla natura, insofferenza alle costrizioni della vita metropolitana.