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DIZIONE STRAORDINARIA
Manuale di dizioneIl termine “dizione” deriva dal latino “dictus” cioè “detto” e lo utilizziamo per significare “parlar bene”. In questo manuale trovi, nel dettaglio, tutte le regole della dizione italiana, che
non è utile solo per gli attori, ma lo è per tutti. Infatti, tutti ne possono trarre molteplici benefici, senza perdere naturalezza, come erroneamente si crede. La tua dizione è il biglietto da
visita con il quale ti presenti a chiunque; imparare quella italiana, ti dà modo di abbattere gli innegabili pregiudizi verso le inflessioni dialettali, ed evita che la tua cadenza ti faccia percepire in maniera respingente, cambiando la percezione di chi ti ascolta in maniera completamente positiva. “On-off” sarai tu a decidere quando l’occasione richiede una “tuta” o un “abito elegante”, ovvero la tua inflessione o la dizione corretta. E’ bene che nel tuo armadio ci sia tutto, senza illuderti di non averne bisogno. Nessuna inflessione regionale è dispensata dall’apprendimento di una corretta dizione e chiunque la ottenga con uno studio accurato ci guadagna in bellezza, fascino, sicurezza, credibilità, affidabilità, professionalità, eleganza, autorevolezza, autostima, valorizzazione delle proprie competenze e del proprio essere, e veramente…chi più ne ha più ne metta. Te ne accorgerai.
L’ABITO FA IL MONACO.
La dizione è come una bacchetta magica: c’è chi aumenta il fatturato, chi i consensi scolastici, chi i rapporti interpersonali, chi, dovendo fare dei video, si rende presentabile e più credibile,
rendendo fertili i propri contenuti senza apparire maccheronico e infine …chi rimorchia di più.
La dizione è… un superpotere. -
TRA ANARCHIA E CRISTIANESIMO: LA RIVISTA D.M.C.D./CR.AN. E IL MOVIMENTO CRISTIANO-ANARCHICO
Cristianesimo e anarchia sono, come categorie simboliche proprie della civiltà occidentale, considerati reciprocamente incompatibili. Un tentativo di tenerli insieme è stato fatto dal “cristianesimo anarchico”, e dal corrispondente “anarchismo cristiano”: sia l’uno che l’altro mettono in risalto i temi della libertà (contro il potere), della giustizia (contro l’autorità e la gerarchia) e della pace (contro la violenza), là dove essi considerano potere, autorità, gerarchia e violenza come gli elementi fondativi dell’istituzione, sia essa religiosa o politica. Nel concreto ci sono state – e ci sono tuttora – diverse esperienze poste in essere da persone che hanno ritenuto – e ancora ritengono – che si possa essere, al tempo stesso, sia cristiani che anarchici, mantenendo uniti insegnamento evangelico e prassi libertaria.
Nella prima parte di questo lavoro si tratta di tali realtà, con cenni riservati alle esperienze e ai personaggi più rappresentativi del passato e del presente, oltre alle consonanze che il cristianesimo anarchico e l’anarchismo cristiano hanno assunto con le religioni non cristiane.
Nella seconda parte, come caso di studio, si descrive la vicenda editoriale della rivista D.M.C.D./CR.AN., che rappresenta uno dei rari esempi di elaborazione di un pensiero cristiano-anarchico in Italia, negli anni compresi fra la metà degli anni ‘70 e la metà degli anni ‘80. Se ne illustrano le sedi e la cronologia storica, i principali redattori e collaboratori, i temi affrontati e discussi e infine i rapporti con i vari “movimenti” – anarchico, nonviolento, del dissenso cattolico – di quel periodo. -
ITALIA
Ballata per animi inquietiUn figlio torna dalla madre dopo una lunga assenza i cui motivi vengono via via svelati. La madre, rimasta vedova, pare non lo riconosca. L’immaginario di lei si muove, come in un ballo, tra dimenticanze e ricordi di momenti del passato, più o meno lontani, a volte gioiosi, non sempre facili. La comprensione tra i due fatica a farsi strada tra i ricordi, il non detto e gli equivoci. Tra di loro sembra essersi generata una frattura che gli impedisce di comunicare. E’ la frattura tra due mondi, quello della cultura contadina a cui entrambi appartenevano e quello senza scrupoli degli affari e del guadagno facile e veloce, che non guarda in faccia a nessuno. Lei pare non dare spazio al dialogo, ma il figlio ha qualcosa da dirle…
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MARIO MORETTI
Pensare, scrivere, fare teatroUn saggio che orienta nella caleidoscopica e ricca produzione teatrale di Mario Moretti, “organico” del teatro italiano contemporaneo anche come fondatore di teatri, direttore artistico, regista nonchè “burocratico anomalo” e giornalista. Teatro civile e politico con il gusto dell’assurdo e del grottesco, produzione varia di teatro musicale e ampio spazio dedicato ad un teatro al femminile, Mario Moretti si connota come uno dei più importanti drammaturghi italiani conosciuto anche all’estero.
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QUATTRO ATTI UNICI
Ultrà
La cappa bianca
Da una stanza all’altra
Nel vuoto“(…) Per questo ho deciso di portare in scena, alla fine di questa complessa stagione, nel mio Teatro d’essai Stanze Segrete, di nuovo Nel Vuoto, perché forse la prossima stagione chiuderò quest’altra mia folle attività che dal ’98 mi riempie di gioia e di fatica e quel testo è nato per significare la meraviglia e il mistero della vita, anche nel momento in cui la vita nel suo momento più altro, sublime… improvvisamente scompare. Ma lo farà lasciando testimonianza dell’assoluto al quale tutti tendiamo anche nelle nostre piccinerie e fragilità. Nel vuoto finisce come un fuoco d’artificio: una volta terminato li proprio compito di stupirci ed eccitarci, lungi dall’avvilirci, ci dà appuntamento al prossimo, esaltante momento in cui saremo felici di essere qui, in questo mondo imperfettamente perfetto, dolorosamente meraviglioso; limitato e immenso.”
Dalla prefazione di Ennio Coltorti
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IL CAMMINO DEGLI ELETTI
Il Depositario del TempoAttraversando il Varco di Sangue spalancatosi presso l’Abbazia di Fra’ Elia, Laura, Layamon e Marcus riescono ad oltrepassare il confine spazio-temporale e giungono nel millediciotto. Ad attenderli trovano Padre Innocenzo che riferisce loro l’identità del tiranno che ha usurpato il trono del Regno e siede sullo scranno reale: Logan.
Completamente scettici sull’accaduto cd intenzionati a svelare l’assurdo enigma, i tre protagonisti assieme ad Artemisia, al vero Logan, alla giovane Nova, al ritrovato re Lucius ed all’impensabile aiuto della Sentinella Bianca, riescono a smascherare gli artefici di quell’ignobile macchinazione: Padre Grey ed Achille Portos.
Un’altra feroce battaglia si prospetta per i paladini del tempo; una battaglia nella quale Marcus Mèvelo conoscerà il suo vero destino e tutti i protagonisti, finalmente, troveranno il loro posto in una storia durata mille, lunghi anni. -
ABBECEDARIO DEL BOSCO
L’erotismo del bosco. L’arte di essere bosco. Biancaneve rimasta sola in città ad aspettare, Vulcano che si esercita a divenire fabbro, la Montagna che s’avvia giù in basso a prendere la metropolitana. L’abbecedario del bosco è un libro di versi nuovi e sorprendenti che molto dicono di tutti noi.
In esergo al volume i versi di Emily Dickinson: “il grazioso popolo dei boschi / mi riceve cordialmente, /i ruscelli ridono più forte quando arrivo”. Ma sarà vero? – si chiede Matilde Tortora in questo suo nuovo libro che riserva ai lettori sorprese a ogni pie’ sospinto, per come la poeta sa condurci nel “bosco” con versi bellissimi, originali e sapientemente costruiti, non a caso Ella ha all’attivo anche diversi libri di poesie pubblicati negli anni e prestigiosi premi di poesia ottenuti.
Matilde Tortora è poeta, scrittrice e saggista, ha pubblicato molti libri, alcuni tradotti anche in altre lingue. Nel 2000 è stata insignita del Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
In copertina: “Nel cerchio del ponte” opera di Gisella Meo, fotografia, acetato trasparente, filo, su tavoletta 29,6 x 20,9, anno 2021, per gentile concessione dell’artista. -
QUANDO LE DONNE DICONO NO!
L’opera di compone di tre monologhi che si svolgono in tre epoche differenti, quasi a segnare sulla terra il passaggio di tre archetipi femminili rivoluzionari. Uno: Antigone, la ragazza che a Volterra vuole dare sepoltura al fratello. Due: Sabina Spielrein, la grande psicoterapeuta e pedagoga che in Germania e in Russia si è affermata dopo una lunga malattia curata dal professor Jung. Tre: Ilaria Alpi, inviata speciale del Tg3 uccisa in Somalia per aver dissotterrato scomode verità. Ecco i passi mossi dalle tre protagoniste che hanno lasciato una traccia: la rivolta, il dire no. Questa è la speranza che l’autrice ripone e regala alle attrici che interpreteranno i suoi testi: dire di no al potere costituito.
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SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE
“Queste prefazioni, a volte scrupolosamente filologiche, altre volte sin quasi gaddiane, palazzeschiane e visionarie (a chi Legge di cogliere le affinità spesso magnetiche, ma anche le straordinarie divergenze) accendono un dibattito convulso, che si da repliche in sequenza, net puntiglioso rispetto dell’ordine alfabetico, sollecitando opinioni ulteriori, ma anche fornendo nozioni tutt’altro che pedanti, e in gran parte ignote ai più.
Poi, ci sono le otto tavole (più quella di copertina) di Antonella Rebecchini. Una regia figurale dell’opera pirandelliana di rara preziosità.
II 1921, anno in cui questo capolavoro venne battezzato al palcoscenico, si coniuga col 2021 in cui ne replichiamo la pubblicazione in volume singolo suggerendo, tramite lo scorrere di questi fotogrammi pittati che si fanno iconici sin da un subitaneo colpo d’occhio, una serie di rime astrali tra epoche tanto distanti, ma pure suggerendo le tracce di un film fantascientifico e retrò allo tempo spesso, facendo di ogni immagine un’apparizione e di ogni apparizione un sortilegio.”Dalla nota del curatore Giuseppe Manfridi
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L’UOMO CHE PARLAVA ALLE VIGNE
Jozef Lulic, friulano di origine slovena, coltiva le vigne e fermenta le sue eve cercando la strada più naturale per produrre un vino che sia un atto d’amore verso le sue creature. Ha una tale intimità con le sue piante da parlare direttamente con loro e ascoltarne gli umori, come se fossero parenti. Di padre in figlio, nell’arco di tre generazioni seguiremo i destini della famiglia Lulic e di Italo, sacerdote e allievo di Jozef, attraverso i drammi del novecento, tra guerre, ricostruzioni e viaggi nei paesi dove si coltiva la vita. Un lungo racconto tra realtà, magia e tradizione, sognando di risalire la sorgente, ossia tornare alle mitiche origini della coltivazione di un vino che si vorrebbe perfetto.
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TRENT’ANNI DI MATRIMONIO
TRENT’ANNI DI MATRIMONIO è una commedia tratta dall’omonimo libro pubblicato dalla casa editrice La Mongolfiera, la stessa che ha anche prodotto tale spettacolo. L’allestimento di questa messinscena è a cura di Pippo Infante che nelle vesti di autore, regista e interprete, proporrà uno spettacolo a tematica seria ma sicuramente a tratti divertente. In scena oltre allo stesso autore ci sarà anche l’attrice Daniela Rossetti. La trama di questa pièce, ambientata nell’ epoca attuale, mette a nudo la difficile convivenza dei protagonisti, a causa delle differenti vedute culturali: quella partenopea e quella calabrese. La vicenda racconta di un crollo interiore dell’uomo, un malessere che riemergerà soprattutto dopo il matrimonio della figlia, perché si scoprirà che tale malessere era già presente dall’età adolescenziale della stessa figlia.
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VINO DIVINO Monologo
Lo spettacolo è un viaggio divertente e poetico nel mondo del vino.
E’ ambientato all’interno di una taverna dove il pubblico incontra uno strano personaggio, che sbucato fuori come dal nulla, racconta la sua storia e il suo precocissimo incontro con il divino nettare. Una storia fra sogno e realtà, a tratti surreale. Un mondo generato quasi per caso da un creatore che non avendo ancora inventato il vino deve difendersi dai pesci inferociti dal fatto di dover vivere in “quella brodaglia sciapa” che per loro è l’acqua.
Il monologo si sviluppa in un turbinio di situazioni comiche che vedono il pubblico coinvolto nella vicenda, e tra racconti epici e note autobiografiche, si dipana la trama della storia del santo bevitore. Uno spettacolo comico e poetico allo stesso tempo.
Lo spettacolo affonda le radici nella tradizione del racconto popolare orale.
Ripercorre il tempo delle usanze di un’Italia rurale e popolare di cui si sono perse le tracce. Porta lo spettatore a rivivere emozioni di vita semplice e poetica di cui altri hanno sentito parlare da chi ha avuto la fortuna di viverle.
Il vino, con il suo carico di suggestioni e storia è il filo conduttore dell’intera opera teatrale. -
LE ALICI, VANNO IN BRANCO
Durante gli anni dell’accademia di teatro, un allievo (Antonio Coppola) si rende conto della preziosità delle frasi continuamente pronunciate dal suo maestro di recitazione (Ennio Coltorti). Comincia ad annotarle, notando ben presto che la maggior parte di esse insegnano profondamente l’arte del mestiere dell’attore ma allo stesso tempo hanno valore per la vita in generale. Un giorno l’insegnante ne pronuncia una molto divertente, associandole un concetto più che emblematico di tutto un insegnamento; così l’allievo decide di raccogliere tutto e fargli una sorpresa.
La frase era: “Le Alici, vanno in branco”. -
LA MAGIA DELLE ISOLE LAYHN
Essere guardiani“Bisogna aver coraggio di resistere e di non arrendersi. Si deve combattere imperterriti contro ogni nemico ci si trovi davanti, bisogna difendere strenuamente la propria terra”. Questi sono gli insegnamenti fondamentali dello spirito di Luna, una semplice ragazza che, pur avendo molti motivi per demoralizzarsi, non è disposta a cedere. Un cielo nero incombe sull’isola incantata di Kia, la speranza nel cuore delle creature che la vivono si affievolisce insieme alla luce del sole che ormai non si vede più, piove sempre e ovunque… I Guardiani marchiati in elfico sulla loro pelle fin dalla nascita, sono dotati di un incredibile potere magico. Grazie ad esso, sono l’ultimo baluardo della Regina per difendere il regno. Luna, adottata da uno di essi, cercherà di ereditare questo gravoso ruolo partendo in svantaggio. Diventare una Guardiana per Luna non sarà affatto semplice, perchè dovrà scontrarsi con problemi ben più grandi di lei. La nostra protagonista con il suo carattere indomito e battagliero riuscirà ad accendere nuove speranze nei cuori di ogni abitante dell’isola?…
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IL MONDO DI BLAS
Storie di ordinaria magiaQueste storie nascono per la radio New Sound Level. Le ho pensate, scritte e lette tutti i venerdì. Per molti mesi. Sono diventate un’adorabile ossessione. Un mestiere inventato settimana dopo settimana. Sono un attore, sono abituato a raccontare parole ed emozioni, ma scritte da altri. Qui sono io che cerco, che collego, che scrivo storie vere, tutte vere, di donne e uomini, di ragazzi, di partigiani e studenti, di sportivi e artisti. Persone che hanno vinto le loro battaglie o che sono state sconfitte. Ma che a loro modo hanno fatto la storia. E poi anche le mie storie personali: i miei figli, mio padre e la donna che amo. A loro, a tutti loro, dedico queste storie di ordinaria magia.
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QUALI DONNE
Racconti con echi danteschiLa scrittrice Matilde Tortora con questo suo nuovo libro “Quali Donne. Racconti con echi danteschi” si è posto l’interrogativo: Forse che non è tuttora in corso “la guerra de la pietate” che il sommo Poeta ebbe a sostenere nel suo viaggio e non chiama anche noi tutti oggi a raccontarla?
In questo libro sono ritratte donne d’oggi, la storia di ognuna di esse, fissata in un’icastica istantanea, si è originata da alcuni versi della Commedia di Dante.
Il libro è stato pubblicato col Patrocinio della Società Dante Alighieri di Monaco di Baviera.Matilde Tortora, scrittrice e saggista, autrice di molti libri tradotti in diverse altre lingue, insignita nel 2000 del Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Vive a Monaco di Baviera.
In copertina: particolare de “L’Annunciazione” di Paolo Veronese, databile al 1570-1575 circa. -
LA FOTO DEL CARABINIERE
Penso che se un racconto sa farti piangere, vuol dire che è un buon racconto. Ma se lo leggi più volte, e tutte le volte arrivi a piangere nello stesso punto, allora non c’è dubbio: è un capolavoro. Ed è quello che succede, credetemi, con La foto del Carabiniere di Claudio Boccaccini. Un testo che non dovrebbe mancare in nessuna antologia del monologo contemporaneo.
Dalla prefazione di Edoardo Erba
Confrontandosi teatralmente con i ricordi più struggenti, quelli dell’infanzia, Boccaccini resiste al crepuscolarismo dei sentimenti, sicuro di aver creato, con la forza del racconto stesso (parola e gesto) un cratere di attenzione, una ferita da cauterizzare per poter dire con Neruda: sì confesso che ho vissuto.
Dalla postfazione di Fabio Pierangeli
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ANITA AL BUIO
Le inquietudini di una giovane donna omosessuale nell’era attuale, dove tutto cambia alla velocità della luce e in cui la precarietà rappresenta la base da cui iniziare a vivere. Anita ha 27 anni, è appassionata di cinema ed è fidanzata con un ragazzo suo coetaneo. Prima di partire per studiare regia a New York, in un viaggio con gli amici, scopre di avere una forte pulsione per una ragazza…
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CRONACHE DAL MONDO PERDUTO
I ruderi di Quercus“II mondo è in pericolo e il popolo invisibile si addestra duramente per la battaglia finale contro le forze del male, ormai vicina e inevitabile. Tra colpi di scena, ritorni più o meno inaspettati e avventure in luoghi inesplorati, Matt e Giselle dovranno combattere per salvare gli uomini, ma anche la razza elfica e quella delle fate, che rischia ormai di estinguersi…”
“Titania attese qualche altro secondo, poi parlò: “Non hai trovato un po’ sadico, da parte nostra, il fatto di farti rinascere nuovamente per poterti dare un’altra opportunità con Frederick e poi premere per farti tornare nel mondo invisibile?” Giselle restò senza fiato. Non si aspettava quelle parole e, soprattutto, non aveva mai pensato a quella, ora ovvia ed evidente, realtà.
Perché farla rinascere di nuovo come mezzafata, farle incontrare nuovamente Frederick e far sì infine che la storia si ripetesse daccapo? -
IL LADRO DI SOGNI
Con questi racconti si entra nel mondo fantastico dei bambini, dove il cattivo diventa buono e le femminucce sono tutte regine ed i maschietti principi Biondi.