Pierpaolo Paladino è un autore, attore e regista italiano.

Laureato in Storia del teatro, ha ottenuto numerosi riconoscimenti per i suoi testi teatrali, tra cui il Premio IDI Autori nuovi, il Tondelli e il Dante Cappelletti. Le sue opere sono state rappresentate in importanti teatri italiani ed esteri.

Nel corso della sua carriera, Palladino ha collaborato con importanti istituzioni teatrali, come il Teatro di Roma, lo Stabile di Bolzano e lo Stabile di Calabria. Inoltre, nel 2003 ha fondato l’associazione culturale Racconti Teatrali, con la quale ha ideato e diretto i festival Autori per Roma e Racconti al Parco. Questi eventi, dedicati al teatro di narrazione, hanno contribuito a promuovere nuovi autori e a valorizzare il patrimonio teatrale italiano.

Dal teatro al cinema: l’impegno nella regia

Oltre al teatro, Pierpaolo Paladino si è dedicato con successo anche al cinema. Nel 2016 ha realizzato il docufilmSinnò me moro”, che ha vinto l’AS Film Festival di Roma come miglior cortometraggio italiano.

Successivamente, nel 2018 ha diretto Mio Padre, selezionato per rappresentare l’Italia alla 15ª edizione del Nouveaux Cinemas di Parigi.

Pierpaolo Palladino: un docente appassionato e innovativo

Parallelamente alla sua attività artistica, Palladino si è dedicato con passione all’insegnamento.

Ha tenuto corsi di recitazione, tecniche di narrazione e Public Speaking presso istituti prestigiosi, come il Teatro Stabile di Roma, il Teatro Stabile di Bolzano e l’Accademia degli Artisti di Roma.

Inoltre, ha diretto laboratori di teatro integrato, lavorando con attori diversamente abili in collaborazione con le ASL di Roma e Viterbo.

Ha anche insegnato ai detenuti del carcere di Rebibbia, partecipando ai corsi organizzati dal Centro Studi Enrico Maria Salerno.

Pubblicazioni

Con La Mongolfiera Editrice, Pierpaolo Palladino ha pubblicato diversi testi teatrali di rilievo, tra cui:

  • IL PELLEGRINO

    “Il Pellegrino” di Pierpaolo Palladino è una drammaturgia storica che affronta temi come l’amicizia, l’amore e la lotta contro l’oppressione.

    La trama segue Ninetto, un vetturino al servizio di Monsignor Caracciolo, che deve sorvegliare il nipote Enrico, un giovane carbonaro innamorato di Paolina Bonaparte.

    10,00
  • L’UOMO CHE PARLAVA ALLE VIGNE

    Jozef Lulic, friulano di origine slovena, coltiva le vigne e fermenta le sue eve cercando la strada più naturale per produrre un vino che sia un atto d’amore verso le sue creature. Ha una tale intimità con le sue piante da parlare direttamente con loro e ascoltarne gli umori, come se fossero parenti. Di padre in figlio, nell’arco di tre generazioni seguiremo i destini della famiglia Lulic e di Italo, sacerdote e allievo di Jozef, attraverso i drammi del novecento, tra guerre, ricostruzioni e viaggi nei paesi dove si coltiva la vita. Un lungo racconto tra realtà, magia e tradizione, sognando di risalire la sorgente, ossia tornare alle mitiche origini della coltivazione di un vino che si vorrebbe perfetto.

    15,00
  • GOGOLLE ER NASO PIÙ ER CAPPOTTO
    dittico romanesco da Nikolaj Gogol

    Nicolaj Gogol fu amante e conoscitore di Roma, dove abitò nel 1836, conobbe il Belli e scrisse buona parte del suo “Le anime Morte”. Da questa premessa e per gioco è nata questa mia rielaborazione romanesca in cui la curia vaticana e la ministerialità sabauda sostituiscono l’analoga società zarista e dove, gogolianamente, la forma e il buon nome in società sono l’essenza stessa dell’uomo. “Er naso” più “Er Cappotto” sono scritti in un romanesco di sapore ottocentesco, indice dell’anima stessa della città. L’ambientazione romana ben si presta a raccontare le ansie dei due personaggi gogoliani, l’abate Corvallone e lo scrivano Cosimo Ciabatta, entrambi alter ego del funzionario Kovalèv e dell’impiegato Akakij Akàkievic. Corvallone, nato e cresciuto nella curia vaticana insegue il suo naso fuggito all’improvviso travestito da cardinale e Cosimo, impiegato presso la subentrata burocrazia reale sul finire del secolo, cerca di restaurare la sua mantella logora e poi suda a comprare un cappotto nuovo, per essere all’altezza della moda sabauda dei suoi colleghi di ministero.
    Teatro delle loro ansie è dunque prima la Roma del Papa Re, decadente e auto referenziale e poi la novella capitale del regno, che potremmo chiamare Terza Roma rubando il termine alla mitica definizione della capitale russa, immenso cantiere a cielo aperto, dai muraglioni del Tevere all’edificazione del nuovo quartiere Prati intorno al Vaticano, rievocate in uno stile narrativo che porta il lettore o lo spettatore teatrale per le strade, le piazze e i salotti buoni come negli angoli pìu scuri e misteriosi della città eterna.

    10,00
  • LA BANDA

    LA BANDA racconta l’inaspettato e folgorante incontro di un militare di leva con la musica e l’arte, grazie ad una banda militare diretta da un semplice maresciallo. Il soldato Vigili, pur di sfuggire agli snervanti obblighi della naja, fa di tutto per entrare a far parte della Banda della sua caserma, e si ritrova affascinato dalla personalità trascinante del maresciallo Bellini, eroico inventore e animatore di un gruppo di scalcinati, ma via via sempre più entusiasti, musicisti. La musica è l’altro elemento protagonista della storia, presente con la forza trascinante dello swing e le atmosfere romantiche di Glenn Miller, alternate alle marce da parata a volte giocose, a volte malinconiche, ma sempre popolari e di grande suggestione. Il racconto di un’avventura musicale e umana, che va ben oltre le mura di una caserma e ci riporta alla tradizione più graffiante della commedia all’italiana.
    LA BANDA è diventato anche uno spettacolo prodotto dalla U.A.O. in cui il bravo e versatile Federico Perrotta interpreta tutti i personaggi. La regia è di Manfredi Rutelli, regista e autore con cui ho condiviso un lungo sodalizio artistico proprio sulla linea del teatro di narrazione. La musica, evocata o eseguita direttamente dal vivo a seconda dei debutti, è l’altro elemento protagonista dell’evento teatrale, con diversi ensemble musicali organizzati di volta in volta in giro per le piazze italiane.

    8,00