Nino Criaco è nato a Reggio Calabria il 25 settembre del 1945. Si è laureato in matematica all’università di Messina. Con la Mongolfiera ha già pubblicato: “La piazza” e “Quando i fiori non profumano”. Oltre alla narrativa si interessa di ricerche storiche ed ha pubblicato: “Come gli indiani d’America. La questione meridionale”.
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IL LADRO DI SOGNI
Con questi racconti si entra nel mondo fantastico dei bambini, dove il cattivo diventa buono e le femminucce sono tutte regine ed i maschietti principi Biondi.
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SAREBBE PIACIUTO AD EINSTEIN
Non è l’ignoto che più spaventa l’umanità, ma le certezze che derivano dalle conoscenze che delimitano i contorni del mondo e della mente umana. Sapere che il mondo a rotondo e limitato dentro una sfera ci angoscia, perché è l’ignoto che ci rassicura e ci conforta sull’esistenza di un oltre, oltre la vita, oltre la morte, oltre la Terra.
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CHI È L’ASSASSINO
“Cosi quel dubbio soltanto ipotizzato cominciò a prendere concretezza ed a rodermi dentro, ma mi ripetevo continuamente, non è possibile non ci crederei neanche se l’avessi visto con i miei occhi.”
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IL MONDO HA SCELTO BARABBA
“Il mondo non muore perchè un giorno il pianeta terra esplode. La fine del mondo coincide con la fine dell’umanità e dissacrando il significato della vita, inesorabilmente ci si avvia verso la fine dell’umanità. Infatti, se milioni di uomini vengono lasciati morire dietro un muro di confine, quale remora può frenare una nazione, che si sente minacciata, a non scatenare anche una guerra atomica?
Nel pensiero corrente, una atomica lanciata su una grande metropoli che mieterebbe milioni di vittime non creerebbe più alcuna impressione, anzi, ci sarebbero ottime giustificazioni, come ottime giustificazioni ci sono adesso lasciando morire affogati o in preda alla fame milioni di persone. Se recuperiamo umanità siamo ancora in tempo a salvare il mondo, perchè se salviamo una vita salviamo noi stessi”. -
MALEDETTO MERIDIONE
“Lo spettacolo edilizio lungo quella strada non era dissimile da altri luoghi: decine di fabbricati a più piani solo con lo scheletro in cemento con i lavori fermi da anni. Monumenti, che oltre ad offendere gli occhi, mortificano l’anima dello spettatore.
I modi per farsi del male al Sud non pongono limiti, spaziano dalla violenza sugli uomini a quella sulla natura.
Mi sedetti ad un tavolino all’aperto di un bar ed ordinai un caffè, in modo per far riposare anche la gamba che molto sollecitata ricominciò a farmi più male”. -
QUANDO I FIORI NON PROFUMANO
“Anche la solitudine di Giovanni ora appariva più evidente, né era colpa dei figli e della moglie che lo avevano abbandonato. Era colpa del tempo programmato, delle convenzioni che abituano a liberarsi del superfluo. Il vecchio è un superfluo, i dialoghi in libertà sono un superfluo, i sogni sono un superfluo. Sara è un superfluo, perché i sentimenti e la solidarietà si possono stimolare virtualmente con le immagini. Ma non è colpa del fiume in piena se l’uomo patisce le inondazioni”.
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LA PIAZZA (romanzo)
Il libro racconta l’avvincente avventura di due giovani innamorati meridionali che si muovono nel contesto sociale ed economico reggino degli anni sessanta. I temi trattati, pur se scaturiti dalla realtà di Reggio Calabria, assumono valenza universale:la socialità tra giovani, gli spazi di aggregazione, la vita in “piazza”. Un filo di costante tristezza, interessa l’intera trama, contenuti, perfino lo stile (non si descrive il dramma dei giovani costretti ad emigrare in cerca di lavoro). L’occhio del narratore si sofferma, invece, sul dramma di chi resta, quando, svuotata degli amici, la piazza lo circonda, ed egli diventa sconosciuto in casa propria ed emigrante nella sua città.