Leonardo Petrillo. Laureato in Servizio sociale (Università La Sapienza Roma) 6 attore, regista, drammaturgo. Come drammaturgo ha vinto il premio Flaiano 2003 con “The Looking glass” II premio Carlo D’Angelo 2004 con “Nostalgia del Futuro” e la menzione speciale al primo Concorso di Drammaturgia Contemporanea promosso da ETI, AGIS e SIAE nel 2007 per “L’anima sotto la citta”.
Con la Mongolfiera è alla prima pubblicazione.
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FRANCESCO FRATELLO DEL COSMO
L’azione si svolge nel dicembre del 1223, quando San Francesco dopo aver chiesto il permesso a Papa Onorio III, rievoca a Greccio, la natività. Chiama quella rievocazione “praesepe” che in latino indica lo spazio degli animali chiuso dalle siepi dove vi è la mangiatoia in cui Gesù fu deposto.
Il patrono d’Italia, Francesco d’Assisi, è stato tante cose: metà religioso, metà laico, ai margini della Chiesa, ma non eretico, predicatore, difensori dei poveri, animalista, ecologista ante litteram. Nel testo dello spettacolo le sue parole si mescolano a quelle di Papa Francesco come lui sostenitore del dialogo interreligioso e pacifista: “La guerra non è mai necessaria. La Pace è resistere al male, la Pace è amore per il prossimo”. -
PASOLINI – POUND
Odi et amoNell’ottobre del 1967 Ezra Pound, nella sua casa di Calle Querini a Venezia, rilasciò a Pier Paolo Pasolini una storica intervista. L’idea, accolta dalla RAI Radio-televisione italiana, fu di Vanni Ronsisvalle, inviato speciale e caporedattore della cultura del TG1. Lo spettacolo ricostruisce sul palcoscenico il percorso di preparazione di questo evento storico, questo incontro fra le passioni di Pound e Pasolini raccontate attraverso le loro vie crucis: percorsi che li accomunano nella sofferenza per l’arte, espressa attraverso l’arte. In scena due attori interpretano Olga Rudge, amante e governante di Pound ed il giovane regista Vanni Ronsisvalle. Il profilo dei due intellettuali affiora scena dopo scena dalle parole degli attori e attraverso un mosaico di stralci da quell’originalissima, fondamentale intervista. Alla fine sarà la scrittura dei due giganti della letteratura a conquistarsi appieno la scena.
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EZRA IN GABBIA
Il caso Ezra PoundAl centro del palcoscenico una gabbia. Quella dove fu rinchiuso Ezra Pound, 60enne, nel campo di prigionia dell’esercito americano di Metàto, presso Pisa (Disciplinary Training Center of the Mediterranean Theater of Operations).
Pound rimase per 25 giorni, nell’estate del 1945, giorno e notte, in una gabbia di rete metallica, un tetto di lamiera ed il pavimento in cemento, esposta alle intemperie e illuminate costantemente durante la notte. Con quella gabbia iniziarono 12 anni e 11 mesi di reclusione in manicomio criminale ai quali il governo americano costrinse quello che è stato non solo il poeta più influente del ventesimo secolo, ma un maestro di pensiero, un ecologista, che ha proposto una sorta di bioeconomia, per un progresso rispettoso dei ritmi vitali e biologici e un economista che ha anticipato il pensiero d’una decrescita felice. Fu liberato nel 1958. Da allora il silenzio ha accompagnato i suoi ultimi anni di vita. Ora dopo 60 anni é “tornato”, per chiedere agli spettatori di giudicarlo, per avere quel processo che non ha avuto… è finito il tempus tacendi.