Fabio nasce il 18 aprile 1981 a Castrovillari. Dall’età di 16 anni inizia a frequentare il laboratorio teatrale presso la sua scuola, il liceo classico, tenuto dalla compagnia Scena Verticale. Da lì nasce la sua passione. Dopo vari laboratori, con varie compagnie (Scena Verticale, Krypton, etc.) e la partecipazione al progetto Terre Mobili, condotto da G. Gherzi, il 1999 è l’anno della svolta. Mentre lavora, come addetto alla logistica al Festival Prima Vera dei Teatri, arriva una compagnia che cerca attori per il suo spettacolo: tra Fabio e la Nuova Complesso Camerata è subito amore. Fabio viene preso, appena visto. Così nel luglio di quell’anno, debutta con la Nuova Complesso Camerata come attore professionista a Volterra Teatro. La collaborazione con questa compagnia è attiva ancora oggi, per lo spettacolo Verdi. Un maestro racconta l’Emilia. Nel 2000 entra a far parte, come attore, di Scena Verticale, con la quale fino al 2007 lavorerà in vari spettacoli che lo vedranno in giro per l’Italia: Hardore di Otello (regia di S. La Ruina, 2000), Il gioco della bugia più grande (regia di F. Pellicori e R. Mastrota), Pinocchio (regia di D. De Luca), La storia di Aladino (regia di F. Pellicori e R. Mastrota), Kitsch Hamlet (regia di S. La Ruina), La Famiglia (regia di S. La Ruina), L’Arte del ridere (regia di D. De Luca), Don Luigi Sturzo e le tre male bestie (regia di D. De Luca). Intanto, nel 2005 ottiene la laurea in D.A.M.S. con il voto di 106/110. Nel 2007, dopo una lunga riflessione, Fabio decide di lasciare Scena Verticale e di fondare Chimera, che, oltre a funzionare da compagnia teatrale, si occuperà anche di organizzare eventi legati al teatro alla musica e al Gioco di Ruolo. Nel frattempo viene scritturato come attore per lo spettacolo La voce de lo viento (regia di G. Maradei). Con Chimera inizia un percorso alla ricerca del proprio linguaggio artistico, attraverso progetti e laboratori teatrali tenuti nella provincia di Cosenza. Dopo un anno dalla nascita di Chimera e dopo vari eventi organizzati (2008), nascono le prime produzioni Chimera: Quel Gatto con gli stivali e Artisticamente parlando. Sempre nel 2008, inizia una collaborazione con la compagnia di Francesco Marino, Les Enfants Terribles, che durerà fino al 2010, anno in cui Fabio lascia la compagnia. Nel 2009, ritorna con Scena Verticale e viene scritturato come attore esterno per U’ Tingiutu, un Aiace di Calabria (regia di D. De Luca), spettacolo con cui gira in tournée tuttora. Nel medesimo anno, nasce la collaborazione con la scuola di danza Fitness and Fun (Mormanno) in cui insegna Giulia Lo Prete: tra i due nasce una stretta amicizia e collaborazione che vedrà Fabio partecipare ai lavori della scuola di danza e viceversa. Oltre al teatro, negli anni Fabio ha lavorato anche in cinema e in radio come attore; ha partecipato a La vera leggenda di Tony Vilar (lungometraggio con la regia di G. Gagliardi, 2006), 11 Cavaliere templare e il vecchio pastore (lungometraggio con la regia di G. Sole, 2006), Rosso (cortometraggio con la regia di R. Mastrota, 2007), Fate e Transistor (lungometraggio con la regia di G. Sole), Sala Giochi (programma in onda su RadioRai 3 con la regia di G. Fofi). Ricordiamo, infine, che ha ricevuto la segnalazione al Premio Ubu, come migliore attore nel 2005 con Kitsch Hamlet.
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MY TANGO…Viaggio dell’Emigrante calabrese sulle strade del Tango argentino
Lo spettacolo è ambientato quasi interamente in Argentina, nel porto di Buenos Aires. Non c’è una vera e propria unità di tempo, in quanto in scena si vedono pezzi della vita dell’emigrante a distanza di anni, scanditi dalla musica argentina: il Tango. Per una questione poetica, stilistica e di tradizione, il Tango parlerà in madre lingua o attraverso la musica.
TEATRO 47
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DESAPARECIDO
Scendere in piazza per un diritto. Scendere in piazza per avere qualcosa di necessario: il libretto studentesco liceale. Un documento che dà la possibilità di avere sconti sui testi scolastici e sull’utilizzo dei mezzi pubblici. Un diritto, una possibilità di continuare il proprio percorso di studi, di vita. Tutto parte da qui. Il coraggio di alcuni giovani che lottano per i propri sogni e che verranno considerati per questo motivo dei “sovversivi”. Perciò vengono rapiti, torturati, seviziati e uccisi. Tutti tranne uno: perché “si è deciso che tu devi vivere, ma una condizione: devi dimenticare quello che hai visto qua dentro, anzi devi dimenticare di essere stato qui dentro”. Abbiamo deciso di partire da qui, dal tema della triste Notte delle Matite, come la chiamava in gergo la polizia argentina. Una pagina terribile della triste storia dittatoriale argentina, che va dal 1976 al 1983; un periodo conosciuto come Guerra Sporca. Ci siamo fermati a capire e ci è venuta la voglia di raccontare, attraverso la pittura, il tango e il teatro, con una mostra e uno spettacolo, la storia di questi ragazzi le speranze che per loro voleva dire quella manifestazione. Già, una manifestazione, come se ne fanno tante oggi, per qualsiasi motivo. Oggi è quasi una “routine” lo scendere in piazza, ma quanti credono fermamente in quello che fanno, in quello per cui vanno a manifestare, al punto di dare la vita per i loro ideali? Quei ragazzi erano pronti a dare la loro vita per i loro sogni, a differenza di molti ragazzi e manifestanti di oggi, o forse, come molti ragazzi e manifestanti di
oggi… Non lo sappiamo, ma crediamo che mostrare ai ragazzi, alle persone, la storie di quei ragazzi, di quelle persone, possa essere
utile a fare una riflessione. Una riflessione, questo vogliamo. Perché nel mondo di oggi, che va ad una velocità supersonica, molto spesso non c’è il tempo per fermarsi a riflettere. Eppure, a volte, sarebbe meglio riflettere e imparare dal passato….
(Lo spettacolo teatrale è accompagnato da una mostra di quadri e da ballerini di Tango).