Uomo politico e letterato russo (Poltava 1875 – Mentone 1933). Boscevico, visse in esilio in Europa fino al 1917. Tornato in Russia, dopo la Rivoluzione divenne commissario del popolo per l’Istruzione; la sua apertura ai fermenti culturali e artistici occidentali fu oggetto di molte critiche e condusse a un conflitto con Stalin. Scrisse drammi storici e saggi critici sulla letteratura e sull’arte.
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FAUST E LA CITTA
Dramma per la lettura e scritti sul Faust“Il lettore che conosce il grande Faust di Goethe si accorgerà che il mio Faust e la Città si riallaccia a quelle scene della seconda parte del Faust dove l’eroe goethiano crea una città libera”.
A. V. Lunaéarskij
Opera di carattere filosofico-socialista, Faust e la Città fu scritta da Lunačarskij nel 1908 durante il soggiorno italiano ad Antrodoco e completata nel 1916, un anno prima della Rivoluzione russa. L’autore, che fu anche una personalità politica di spicco, riflette artisticamente sul rapporto conflittuale tra il creatore e il creato, tra il genitore e il figlio lato sensu, tra il sovrano “illuminato” e il popolo che rivendica la propria autonomia, tra “Faust e la Città” appunto. Nell’opera occorre un confronto tra due grandi sistemi di governo, la monarchia e la democrazia, che LunaCarskij ritiene in opposizione dialettica e che nel dramma tenta di risolvere in una prospettiva socio-storica attraverso l’immagine della Repubblica Socialista fondata sul lavoro e sulla fratellanza universale.
Della visione “faustiana” di Lunačarskij e dell’origine goethiana della Repubblica Socialista realizzata dal conte Faust convertito al socialismo tratta ampiamente nella sua introduzione Donatella Di Leo.