GOGOLLE ER NASO PIÙ ER CAPPOTTO
dittico romanesco da Nikolaj Gogol
10,00€
Nicolaj Gogol fu amante e conoscitore di Roma, dove abitò nel 1836, conobbe il Belli e scrisse buona parte del suo “Le anime Morte”. Da questa premessa e per gioco è nata questa mia rielaborazione romanesca in cui la curia vaticana e la ministerialità sabauda sostituiscono l’analoga società zarista e dove, gogolianamente, la forma e il buon nome in società sono l’essenza stessa dell’uomo. “Er naso” più “Er Cappotto” sono scritti in un romanesco di sapore ottocentesco, indice dell’anima stessa della città. L’ambientazione romana ben si presta a raccontare le ansie dei due personaggi gogoliani, l’abate Corvallone e lo scrivano Cosimo Ciabatta, entrambi alter ego del funzionario Kovalèv e dell’impiegato Akakij Akàkievic. Corvallone, nato e cresciuto nella curia vaticana insegue il suo naso fuggito all’improvviso travestito da cardinale e Cosimo, impiegato presso la subentrata burocrazia reale sul finire del secolo, cerca di restaurare la sua mantella logora e poi suda a comprare un cappotto nuovo, per essere all’altezza della moda sabauda dei suoi colleghi di ministero.
Teatro delle loro ansie è dunque prima la Roma del Papa Re, decadente e auto referenziale e poi la novella capitale del regno, che potremmo chiamare Terza Roma rubando il termine alla mitica definizione della capitale russa, immenso cantiere a cielo aperto, dai muraglioni del Tevere all’edificazione del nuovo quartiere Prati intorno al Vaticano, rievocate in uno stile narrativo che porta il lettore o lo spettatore teatrale per le strade, le piazze e i salotti buoni come negli angoli pìu scuri e misteriosi della città eterna.
Anno | 2018 |
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